This is Sparta: la città con l'esercito più forte dell'antica Grecia

This is Sparta: la città con l'esercito più forte dell'antica Grecia
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Battaglia delle Termopili, 480 a.C. Un striminzito gruppo di 300 soldati spartani (oltre a 700 Tespiesi e 400 Tebani) guidati dal re Leonida I sfidò la morte per contrastare l'esercito persiano di Serse I, il cui obiettivo era penetrare all'interno della Grecia centrale e conquistarla.

Tra le Termopili gran parte dei soldati greci morirono e i persiani riuscirono ad oltrepassare il valico delle Termopili. Tuttavia, il mito dell'esercito spartano è rimasto impresso nelle fonti che vennero scritte negli anni successivi, arrivando fino ad oggi. Ma come fecero 300 soldati a resistere per così tanto tempo di fronte ad un esercito nettamente superiore?

Gli spartani, fin da giovanissimi, venivano introdotti nell'agoge, un sistema educativo e di allenamento comune in quasi tutte le polis greche. Sparta, tuttavia, aveva la nomina di usare metodi molto più duri, a tratti crudeli, contro i giovani soldati.

"L'agoge aveva l'obiettivo di instillare nei soldati precise virtù: la forza, la resistenza e la solidarietà" ha affermato lo storico canadese Mark Golden.

Come raccontato nel famoso romanzo storico di Manfredi, "Lo scudo di Talos", si può dire che l'agoge per i spartani iniziava nel momento in cui venivano messi alla luce. Gli infanti maschi venivano valutati dagli ufficiali maggiori: coloro che erano in salute potevano vivere; coloro che, invece, presentavano un corpo debole o deformato erano destinati a morire ai piedi delle montagne. Al contrario, non era raro intorno al IV secolo a.C. trovare tra le scale dei templi curativi anche delle rampe per quelle persone con mobilità ridotta.

Successivamente, all'età di 7 anni, i bambini abbandonavano le famiglie e venivano organizzati in gruppi, dove avrebbero dovuto studiare e allenarsi giorno dopo giorno. Secondo Plutarco, lo storico greco, solo colui che si sarebbe dimostrato fin dalla giovane età forte e pronto ad uccidere sarebbe stato nominato capitano del gruppo. I restanti bambini avrebbero dovuto sottomettersi e obbedire sempre, anche se fossero stati puniti con la più crudele delle torture.

L'esperienze traumatiche di questi giovani soldati spesso erano accompagnate da una basilare educazione, essenziale solo per essere riconosciuti come cittadini. Non vi era tempo per approfondire lo studio della retorica, della matematica o della musica. L'obiettivo principale era diventare macchine da guerra.

Più il corpo cresceva, più era necessario che i ragazzi si focalizzassero nell'esercizio fisico e delle armi. Se, per qualunque coincidenza, il soldato non avesse sviluppato un corpo resistente e dalla pelle secca, sarebbe stato frustato per lo scarso impegno.

Oltre alla lotta nuda e ad altri sport brutali, la dieta che dovevano seguire era misera. Come descritto nei testi di Senofane, storico e filosofo greco vissuto tra il 570 e il 475 a.C., Licurgo, il primo legislatore di Sparta, pensava che un corpo magro sarebbe cresciuto automaticamente in altezza. Tuttavia, l'obiettivo non era solo questo. I ragazzi dovevano imparare a trovare risorse furtivamente, anche al costo di combattere per una bacca, e chi veniva beccato a rubare veniva frustato.

Per quanto l'organizzazione dell'esercito fosse eccellente e le tattiche molto efficaci, gli spartani spesso non riuscivano a creare un piano B nelle manovre. Furono l'incapacità di avanzare nella gerarchia sociale e militare a riflettersi nell'accettazione delle innovazioni nel campo della guerra.

Un esempio di questo problema fu la Battaglia di Leuttra, nel 371 a.C., combattuta contro i Tebani. Grazie all'innovativa tecnica della falange obliqua, inventata dal generale tebano Epaminonda, gli Spartani vennero sconfitti e si installò in Grecia l'egemonia tebana.