Tim Cook sul caso di George Floyd: "Non possiamo restare a guardare"

Tim Cook sul caso di George Floyd: 'Non possiamo restare a guardare'
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Negli Stati Uniti continua a tenere banco il caso dell'uccisione di George Floyd, che ha scatenato delle aspre proteste a Minneapolis ed in varie parti della nazione. Sulla questione si stanno muovendo anche le società tech, che hanno fatto donazioni ed espresso vicinanza. Molto duro è stato l'amministratore delegato di Apple, Tim Cook.

In una nota interna pubblicata da Bloomberg, Cook afferma che "non è il momento di restare a guardare" e riferendosi anche alla situazione di lockdown a causa del Coronavirus ha osservato che "questo è un momento in cui molte persone potrebbero non desiderare altro che un ritorno alla normalità o a uno stato quo che è comodo solo se distogliamo lo sguardo dall'ingiustizia. Per quanto possa essere difficile ammetterlo, quel desiderio è però segno di un privilegio".

Secondo il CEO della società americana, è necessario che le persone "riesaminino le opinioni e azioni alla luce di un dolore profondamente sentito ma troppo spesso ignorato. Non possiamo convivere con i problemi riguardanti la dignità umana restando alla finestra".

Per questa ragione, Apple effettuerà una donazione alla Equal Justice Initiative attraverso un'iniziativa presa in collaborazione con i dipendenti. La società infatti verserà il doppio delle donazioni di qualsiasi dipendente fino a giugno. "Per stare insieme dobbiamo difenderci l'un l'altro e riconoscere la paura, il dolore, e l'indignazione giustamente provocati dall'uccisione insensata di George Floyd e da una storia molto più lunga" conclude Cook.

Di recente anche Anonymous è scesa in campo per sensibilizzare l'opinione pubblica.