Dentro una tomba di 5.000 anni è stato trovato un ceppo mortale di peste

Dentro una tomba di 5.000 anni è stato trovato un ceppo mortale di peste
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Le tombe sono sicuramente fatte per non essere aperte da parte degli esseri umani e alle volte possono ospitare delle brutte sorprese. Non stiamo parlando di maledizioni come il tumulo di Tutankhamon, ma di agenti patogeni molto pericolosi per gli esseri umani... così come hanno svelato i ricercatori nella tomba di Frälsegården in Svezia.

Gli addetti ai lavori nei campioni prelevati a Frälsegården hanno scoperto il ceppo più antico conosciuto di Yersinia pestis, ovvero l'agente patogeno che causa la peste. Quest'ultimo era in realtà sconosciuto alla scienza prima che il gruppo di ricerca lo isolasse dai resti di una donna nella tomba neolitica, eretta intorno a 4.900 anni fa.

In base alle analisi, gli scienziati hanno scoperto che il luogo di eterno riposo ha ospitato 78 persone in totale che sono morte tutte in una finestra di 200 anni, molto probabilmente per un'epidemia. A questo proposito il ceppo Y. pestis era probabilmente una delle forme più letali poiché le indagini hanno rivelato che aveva una mutazione genetica che causa la peste polmonare.

Questo tipo di malattia si verifica quando l'agente patogeno infetta i polmoni, rendendolo mortale e molto contagioso. Secondo quanto affermato dai ricercatori, la scoperta rappresenta il caso più antico di peste negli esseri umani, mentre le analisi filogenetiche, molecolari e genomiche di vari resti e campioni hanno mostrato più lignaggi indipendenti che si ramificano in tutta l'Eurasia.