Toyota, non si esclude la matrice russa per l'attacco hacker che ha bloccato gli impianti

Toyota, non si esclude la matrice russa per l'attacco hacker che ha bloccato gli impianti
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Negli ultimi giorni si è a lungo parlato dell’attacco hacker ai danni di Toyota, che ha costretto il produttore di veicoli a chiudere tutti gli impianti in Giappone per un giorno. Oggi arrivano delle importanti dichiarazioni da parte di Rich Armor di Nozioni Networks.

Secondo Armor, non è da escludere che dietro l’attacco ci sia il Governo della Russia o un’organizzazione criminale informatica ad essere collegata, sebbene molte cose lasciano intendere che si tratta di “un tipico attacco ransomware o condotto in modo opportunistico”.

Armor, che in passato è stato CISO di General Motors, spiega che “nello stesso fine settimana, anche Bridgestone Tire ha subito un'interruzione di origine cyber, cosa che può far pensare a un attacco coordinato e legato al settore. Al momento, è troppo presto per dire se i due sono collegati”.

La cybersecurity è da tempo una sfida continua nella supply chain automotive globale. La maggior parte dei produttori di apparecchiature del settore hanno decine di migliaia di fornitori delle dimensioni più varie, da aziende Fortune 500 fino a piccole imprese a conduzione familiare, motivo per cui la qualità e la copertura dei controlli di cybersecurity è stata finora quanto meno incostante. Nel mio passato ruolo di CISO in General Motors avevamo lanciato un’iniziativa attraverso l’Automotive Industry Action Group per sviluppare ed emettere requisiti contrattuali di cybersecurity standard per i fornitori. La sua adozione è migliorata, ma c’è ancora necessità che sia resa più forte rafforzata” si legge nella dichiarazione.

Con l’offensiva della Russia che continua in Ucraina, Anonymous ha dato il via ad una guerra contro Putin, a cui è stato preso di mira anche lo yacht.