Le più tragicomiche maledizioni create nel corso della storia

Le più tragicomiche maledizioni create nel corso della storia
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Le maledizioni hanno sempre affascinato, alcune volte persino in maniera ossessiva, l'opinione pubblica ed è quasi tragicomico quante ne siano state create.

Fra queste, ve ne sono alcune che vengono esaltate maggiormente e riguardano non solo oggetti "esotici", come la tomba di un faraone o il diamante di un'antica divinità indiana, ma anche lo sport.

  • La maledizione di Tutankhamon

Viene spesso ribadito che la tomba venne aperta dall'archeologo Howard Carter nel 1923, ma ci si dimentica che gli scavi vennero finanziati dal Lord Carnarvon. Mentre il suo team si trovava in Egitto per le ricerche, il lord riferiva tutti i dettagli all'opinione pubblica inglese attraverso il The Times, uno dei giornali dell'epoca. Pochi mesi dopo l'apertura, Lord Carnarvon morì per un non banalissimo morso di zanzara.

Tuttavia, il The Times non si lasciò scappare l'opportunità di parlare della "misteriosa" coincidenza che avvenne contemporaneamente alla scoperta. Il giornale supponeva che la maledizione si sarebbe abbattuta su tutti coloro che avevano profanato la tomba del faraone. Con grande dispiacere, forse, dell'opinione pubblica, molti dei ricercatori morirono in età avanzata.

  • Il diamante Home, o blu di Francia

Questo celebre diamante, conservato oggi al Smithsonian Museum di Washington, deve la sua fama ad una leggenda che pone le sue origini intorno al 1660.

Il commerciante di diamanti francese Jean-Baptiste Tavernier affermò di aver preso questo bellissimo diamante blu durante un viaggio in India. Successivamente, intorno al XX secolo, si diffuse la notizia che il mercante avesse, in realtà, rubato l'oggetto dalla statua di una divinità indiana e che questa si fosse vendicata gettando una maledizione: chiunque lo avrebbe posseduto, avrebbe avuto una vita sfortunata.

Questa narrazione nacque da diversi fattori succeduti uno dietro l'altro: Tavernier, dopo aver "rubato" il diamante, cadde in bancarotta. Questo passò nelle mani dei re francesi Luigi XIV e XV (documentate anche in lettere di coloro che vivevano dentro la corte), entrambi morti per malattie molto dolorose. Dopo fu il turno di Maria Antonietta e potrete immaginare come andò. Alla fine, raggiunse le mani del nobile inglese Francis Hope, da cui deriva il nome. Tuttavia, pochi anni dopo che questo lo acquisì ad una cifra esorbitante, si separò dalla moglie.

  • La maledizione di Macbeth

Nel teatro inglese vi sono due cose che non si possono mai dire: "Buona fortuna" e "Macbeth" ogni qualvolta non venga rappresentata la celebre opera di Shakespeare. Ovviamente, come tutte le altre, è una storia infondata, ma è interessante come alcune coincidenze possano trasformare tutto in una credenza.

Max Beerbohm, nato intorno al 1870, era un critico e cartonista inglese che non accettava volentieri che l'opera di Shakespeare avesse così tanta fama. Mise in giro la voce che l'attrice che avrebbe dovuto interpretare Lady Macbeth nella prima esibizione assoluta dello spettacolo morì prima di poter salire sul palcoscenico. Da qui, è nato il mito che vuole tutti coloro che prendono parte ad una rappresentazione dell'opera condannati a vivere incidenti drammatici fuori dal palco.

  • La maledizione di Billy Goat e la sua capra

Il baseball è uno degli sport più amati negli Stati Uniti. Nel 1945, un uomo chiamato William "Billy Goat" Sianis, perché possedeva come animale domestico una capra, decise di andare a vedere il suo team preferito, i Chicago Cubs, nella partita finale del campionato.

Essendo vietato introdurre animali all'interno dello stadio, l'uomo lanciò una maledizione alla sua stessa squadra: non avrebbero più vinto un campionato - ed effettivamente fu così. Nel 1945 persero la finale e solo nel 2016 il club è riuscito a "distruggere" la maledizione.