Trappist-1 non è così abitabile contrariamente a quanto si pensava all'inizio

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Due team separati di scienziati sono arrivati entrambi e delle importanti conclusioni sulla possibilità che il sistema di pianeti Trappist-1 possa sostenere la vita: sembrerebbe che questi esopianeti non sarebbero così abitabili come si pensava dall'inizio, a causa delle radiazioni ultraviolette della stella nana rossa e del vento di particelle cariche che emette.

Si è parlato molto di Trappist-1, sistema di sette esopianeti (pianeti extrasolari) a quasi 40 anni luce di distanza da noi al cui centro è posta una stella nana rossa. Quest'ultima è più debole e meno massiva del Sole, gira su sé stessa rapidamente e genera delle vampate di radiazioni ultraviolette (UV) che investono i sette esopianeti del sistema. I ricercatori hanno cercato di capire l'impatto di queste radiazioni sui pianeti, con particolare attenzione alle conseguenze che avrebbero sull'ecologia e la loro evoluzione o sulla possibilità che le onde UV erodano le loro atmosfere.

La distanza dei sette pianeti dalla stella è più breve rispetto al nostro sistema solare e solo 3 (pianeti e,f e g) sono da considerarsi abitabili in quanto non sono troppo vicini alla nana rossa. Il criterio per determinare l'abitabilità è relativo alla possibilità che si formi acqua allo stato liquido data la posizione del pianeta in esame rispetto a tutto il sistema planetario.

Il problema dei pianeti di Trappist-1 è la loro vicinanza rispetto alla stella: questa scaricherebbe su di loro radiazioni ultraviolette di intensità più grande rispetto a quelle che ci arrivano sulla terra, devastando dunque l'atmosfera dei pianeti. Questo farebbe sì che le possibilità di avere vita siano molto basse.

Oltre alle radiazioni ultraviolette, ci sarebbe il problema delle particelle cariche rilasciate dalla nana rossa. La terra riesce a respingere il vento solare costituito da queste particelle cariche grazie alla magnetosfera (generando lo spettacolare fenomeno chiamato aurora polare), mentre la pressione di quelle che la stella Trappist-1 spara verso i sette pianeti sarebbe 1.000 o 100.000 volte maggiore, con la conseguente probabilità più alta che l'atmosfera di questi pianeti possa essere distrutta.

I diversi studi hanno ridotto la probabilità che sui tre pianeti scelti ci siano le condizioni per lo sviluppo della vita ma non hanno determinato che la vita sia impossibile.