Tre consigli per non sbagliare tutto nell'approccio alla stampa 3D

Tre consigli per non sbagliare tutto nell'approccio alla stampa 3D
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Il mondo della stampa 3D casalinga è diventato in questi anni sempre più ampio e variegato con macchine più automatiche e affidabili, ma iniziare potrebbe risultare comunque ancora complicato.

Archiviata la doccia fredda del primo approccio alle componenti e agli strumenti da utilizzare, inclusa la scelta del migliore slicer per stampare in 3D, potrebbero interessarvi alcuni consigli per iniziare al meglio senza rischiare di trovarvi nei guai nel pieno dell'attività.

Il primo consiglio è quello di fare subito pratica con la conservazione dei filamenti poiché, sedati gli entusiasmi iniziali, potreste rischiare di consumare una bobina solo nell'arco di settimane o mesi. Cercate di capire, innanzitutto, se avete la possibilità di tenerli in un ambiente asciutto e al riparo dall'umidità. Altrimenti potreste valutare l'opzione dei sacchetti sottovuoto per stampa 3D, per la conservazione delle bobine aperte.

Dopo aver visto quali sono i principali materiali per la stampa 3D, passiamo a consigliarvi quali usare e come. In generale, consigliamo di partire sempre con il PLA, possibilmente di media qualità e non i più economici in assoluto, onde evitare che si tratti di blend non del tutto puri di PLA, ma anche e soprattutto per non rischiare che siano stati prodotti o conservati male prima della vendita.

Un altro consiglio che ci sentiamo di offrirvi riguarda l'adesione al piatto di stampa. Se dovete ancora scegliere la vostra prima macchina, cercate di preferire una stampante dotata di piatto riscaldato, idea sviluppata e portata avanti dal leggendario Josef Prusa e ormai diffusa sui principali modelli sul mercato.