
Trovati i geni del DNA collegati ai problemi di insonnia
Un team internazionale di ricercatori ha trovato sette geni che causerebbero il rischio di insonnia, dando una spiegazione biologica e non solo puramente psicologica a questo disturbo.
L'insonnia è un problema accusato da molte persone e spesso anche dopo averla curata la difficoltà nel prendere sonno persiste per alcuni individui. Determinando i geni collegati a questo rischio si sono trovati i motivi biologici del problema, che spesso veniva considerato esclusivamente psicologico. La scoperta è chiaramente un inizio nella comprensione di questo fenomeno al livello della comunicazione tra neuroni e può condurre allo sviluppo di nuovi tipi di cura. Grazie alla determinazione di questi geni è inoltre possibile individuare l'insonnia ancor prima che si manifesti.
Lo studio è stato condotto con un campione di 112'006 individui ed ha condotto alla scoperta di questi 7 geni collegati all'insonnia. Uno di questi, MEIS1, era già stato correlato ad altri due disturbi da sonno: Restless Leg Syndrome (RLS) e Periodic Limb Movement (PLM), rispettivamente la sindrome della gamba irrequieta e movimenti periodici dell'arto, che non sono altro che formicolii avvertiti alle gambe e alle braccia che creano la necessità di muoverle. Chi fosse affetto da questi disturbi si muove continuamente nel letto e non riesce a prendere sonno. Insieme agli altri geni ci sarebbero i presupposti per il disturbo di insonnia che è caratterizzato da un continuo flusso di pensieri per chi ne è affetto.
Nonostante la scoperta non è assolutamente corretto affermare con certezza che questi geni sono la causa dell'insonnia, ma si può dire certamente che è un passo avanti verso una comprensione a 360 gradi dell'argomento. In questi pazienti sono stati identificati anche altre problematiche come ansia, depressione e nevrosi. Sono da sottolineare le differenze evidenziate tra i due sessi che suggerirebbero un differente meccanismo biologico che porta all'insonnia: tendenzialmente le donne sono più affette da insonnia rispetto agli uomini.
Per il successo della ricerca gli scienziati non erano a conoscenza del fatto che i pazienti soffrissero o meno di insonnia. Gli è stato però chiesto se trovassero difficoltà ad addormentarsi la notte o se si svegliassero all'improvviso durante il sonno.
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