Nella Tundra siberiana si stanno creando enormi buchi: ecco perché

Nella Tundra siberiana si stanno creando enormi buchi: ecco perché
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Un nuovo studio del Woodwell Climate Research Center ha identificato tre nuovi crateri nel permafrost nella Tundra siberiana. Il motivo? La crisi climatica. Il primo, scoperto nel 2014, misurava 80 metri di diametro e, da allora, gli scienziati hanno trovato altri sei crateri su Yamal e la vicina penisola di Gydan.

Quale fenomeno crea questi crateri? Iniziano a formarsi in profondità nel sottosuolo, in sacche di terra scongelata note come taliks; si formano spesso sotto i laghi artici quando l'acqua al loro interno si riscalda. Può anche accumularsi del metano in queste sacche e, man mano che la pressione aumenta, può portare a delle esplosioni.

Con il loro metodo, oltre a scoprire nuovi crateri, gli esperti hanno rilevato che tra il 1984 e il 2017, circa il 5% dell'area esaminata ha visto cambiamenti osservabili, inclusi "cambiamenti nella vegetazione, nell'elevazione e nell'estensione dell'acqua". Interi laghi sono scomparsi, prosciugandosi completamente mentre il permafrost si è sciolto a causa dell'aumento delle temperature (questo potrebbe essere un problema).

Manco a dirlo, tutti questi cambiamenti creano problemi per gli ecosistemi artici e per il resto del mondo. I laghi si prosciugano, i pesci e altri animali selvatici vengono lasciati senza una casa e le comunità indigene hanno visto prosciugarsi le loro riserve d'acqua. In contemporanea l'Artico diventa anche più verde, ciò a sua volta può portare a uno scongelamento più rapido del permafrost perché la neve funge da isolante.

Insomma, purtroppo siamo solo all'inizio.