TV digitale: Europa, previsto anticipo data switch-over

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I governi dell'Ue 25 hanno indicato oggi una data piu' ravvicinata - il 2008 - per il passaggio alle trasmissioni tv contemporanee con le tecnologie analogica e digitale (il cosiddetto 'switch-over'), rispetto alla precedente scadenza del 2010.

Lo ha annunciato il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, al termine del consiglio Ue dei ministri della Cultura tenuto a Bruxelles.

Si tratta di un'indicazione, ha precisato Landolfi, che verra' inclusa nella bozza che i ministri delle Comunicazioni dei 25 paesi UE esamineranno al prossimo Consiglio europeo, previsto per l'1 dicembre 2005. Nel frattempo, viene confermata a livello europeo la data del 2012 per lo 'switch-off' dell'analogico, vale a dire lo spegnimento definitivo del vecchio segnale.

Per l'Italia, che e' gia' in fase di sperimentazione avanzata, la legge prevede lo 'switch-off' entro il 31 dicembre 2006, si tratta dunque di una buona notizia. ''L'Europa ha fatto benissimo perche' prima la forbice temporale andava dal 2010 al 2012 e poteva risultare un po' penalizzante per i paesi piu' avanzati, come appunto il nostro - ha dichiarato il ministro durante una conferenza stampa -. La presidenza britannica ha lavorato perche' quel 2010 si potesse avvicinare in qualche modo ai paesi che sono piu' avanti, quindi e' stato fissato il 2008''.

L'Italia, insieme al Regno Unito, ''e' tra i paesi leader in questo campo, forse siamo quelli piu' avanti soprattutto per quello che riguarda l'interattivita' - ha spiegato Landolfi -. Quindi una televisione che servira' non solo a vedere piu' film o piu' spettacoli, ma servira' perche' a questa tv saranno applicati modelli interattivi che consentiranno di interagire con la pubblica amministrazione, con gli ospedali, puntando quindi a favorire l'inclusione di persone anziane e di disabili''.

E la politica seguita dal Governo italiano per la diffusione del digitale terrestre, basata sugli inventivi ai consumatori, ''e' risultata perfettamente in linea con le direttive comunitarie'', ha poi sottolineato Landolfi, sottolineando che il dossier relativo al ricorso presentato da Sky Italia sugli aiuti all'acquisto dei decoder per la tv digitale terrestre verra' ''certamente'' archiviato.

''I ministri dei 25 paesi europei hanno riconosciuto unanimemente il significato di questa nuova tecnologia e l'importanza per i paesi membri di diffonderla quanto piu' possibile fino ad arrivare al 2012 - ha affermato Landolfi -. Il digitale terrestre non e' un'ossessione italiana ma e' un obiettivo che tutta l'Europa si prefigge di raggiungere e l'Italia, lo possiamo dire con qualche soddisfazione, rappresenta da questo punto di vista un paese sicuramente leader''.

Il ministro ha infatti spiegato che nel nostro paese e' previsto lo 'switch-off' anticipato in due regioni, la Sardegna e la Valle d'Aosta: ''al 31 gennaio 2006 ci dovrebbe essere lo 'switch-off' nei capoluoghi di provincia, mentre al 31 luglio lo 'switch-off' dovrebbe riguardare l'intero territorio delle due regioni e per quella data la Sardegna e la Valle d'Aosta diventeranno 'all digital'''. Poi partiranno la sperimentazioni in altre 4 regioni (da definire) ''e quindi ci avviciniamo al 2006 con una copertura sia di popolazione, sia di territorio abbastanza, cospicua - ha aggiunto -. Ora che l'Europa avvicina al 2008 il termine iniziale dello 'switch-over', noi potremmo anche agganciarci a questa scadenza, cioe' immaginare una soluzione un po' piu' spostata nel tempo, che ci allinei anche agli altri paesi europei. Questo a noi fa piacere''.

Quella del passaggio dall'analogico al digitale ''non e' affatto una questione facile perche' significa investimenti notevoli - ha infatti osservato il ministro -. Sappiamo che la Rai, per esempio, attraversa qualche difficolta' rispetto a questo obiettivo''. Bisogna poi tenere conto del fatto che l'Italia ha un ''panorama particolarmente variegato perche' abbiamo 650 emittenti locali, numero che non ha eguali negli altri paesi europei, che sono interessate e faranno sacrifici per raggiungere questo obiettivo'', ha concluso, non escludendo che -anche per questi motivi- ''i tempi dell'Italia si possano allungare''.