Twitch sulla nuova suddivisione delle entrate: "la divisione 70/30 non è sostenibile"

Twitch sulla nuova suddivisione delle entrate: 'la divisione 70/30 non è sostenibile'
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Il taglio dei guadagni per gli streamer di Twitch ha provocato, come prevedibile, le reazioni furiose dei content creator, al punto che la società in occasione della TwitchCon di San Diego è stata costretta ad affrontare nuovamente la questione.

Il chief monetization officer di Twitch, Mike Minton, ha voluto giustificare la nuova suddivisione 50/50 dei ricavi con gli streamer (rispetto al precedente sistema 70/30) ed ha lasciato intendere che la decisione è stata presa per una questione di sostenibilità aziendale.

Abbiamo esaminato tutte le opzioni possibili. La domanda che si fanno molti è: potremmo offrire la suddivisione dei ricavi 70/30 per tutti? La risposta è no. Semplicemente non è fattibile per Twitch a lungo termine”. Il dirigente ha anche fugato l’idea che si sono fatti molti, ovvero che Amazon (che è il proprietario di Twitch) arrivare in soccorso, ma Minton ha osservato che “Twitch finanziariamente deve essere un’azienda indipendente e sostenibile”.

Scendendo nei dettagli, Twitch ha riconosciuto che un altro fattore che influisce sulla suddivisione dei ricavi è il costo dello streaming live :“è costoso fornire video ad alta definizione e bassa latenza a livello globale su Internet” ha affermato. Alla domanda su come si aspetta che gli streamer guadagnino di più senza una maggiore ripartizione delle entrate, Minton ha evidenziato altri strumenti che Twitch ha messo a disposizione per fare soldi agli streamer. Ciò include abbonamenti tramite Amazon Prime, abbonamenti regalo, hype train e programmi di incentivi pubblicitari.