Twitter, liberi tutti? Il social promette "misure meno severe" per chi viola le regole

Twitter, liberi tutti? Il social promette 'misure meno severe' per chi viola le regole
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Dopo la bocciatura di Elon Musk da parte del cofondatore di Twitter Biz Stone, sembra che ora la nuova direzione del colosso dei social stia iniziando a fare retromarcia su alcune politiche e decisioni poco popolari tra gli utenti. In particolare, l'azienda ha promesso che smetterà di usare il pugno duro con gli account che violano le regole.

In un tweet delle scorse ore, Twitter ha spiegato che "prenderemo azioni meno severe [per gli account che non rispettano le regole]: per esempio, ridurremo la visibilità dei tweet che violano le nostre policy o chiederemo agli utenti di rimuovere i tweet contrari al regolamento prima di poter riprendere a postare dal proprio profilo. La sospensione degli account sarà riservata solo ai casi più gravi o a coloro i quali commetteranno ripetute e continue violazioni delle regole".

Non solo: tutti gli utenti potranno richiedere di vedere ripristinato il proprio account a partire dal 1° febbraio. In un secondo tweet, infatti, la compagnia aggiunge che "come vi abbiamo già spiegato, abbiamo preventivamente ripristinato molti degli account sospesi. A partire dal 1° febbraio, chiunque potrà contestare una sospensione del proprio account ed essere ri-valutato sulla base dei nuovi critieri che abbiamo approvato".

Quella di Twitter potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio. Da una parte, essa potrebbe permettere il ripristino degli account bannati "ingiustamente" negli scorsi mesi (come è avvenuto nel caso dell'account Twitter di ElonJet). Dall'altra, però, essa potrebbe anche permettere agli utenti che postano contenuti apertamente contro il regolamento della piattaforma, come messaggi violenti e di odio, di continuare a farlo senza vedersi bloccato il proprio account.

In più, sempre Twitter ha confermato la politica che prevede il ritorno di molti "volti noti" bloccati dalla piattaforma, come l'ex-Presidente Donald Trump, Kathy Griffin, Jordan Peterson e Nick Fuentes. Al contempo, però, il social ha spiegato che "non abbiamo riabilitato gli account legati ad attività illegali, minacce di violenza, spam su ampia scala e manipolazione degli algoritmi della piattaforma".

FONTE: The Verge
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