Twitter sperimenta con le criptovalute: i creator possono ricevere donazioni in Ethereum

Twitter sperimenta con le criptovalute: i creator possono ricevere donazioni in Ethereum
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Che Twitter stia lavorando all'implementazione delle criptovalute nel proprio ecosistema è cosa nota ormai da mesi, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che la piattaforma avrebbe introdotto le prime funzioni legate ad Ethereum già a inizio 2022.

Solo a settembre era stata scoperta da un utente italiano la possibilità di inviare Bitcoin tramite Twitter, che la piattaforma ha successivamente implementato per tutti gli utenti, permettendo di inviare donazioni in Bitcoin ai creatori di contenuti che si desidera supportare sulla piattaforma.

Oggi, invece, Twitter ha ampliato la possibilità di donazioni anche ad Ethereum, la seconda maggiore criptovaluta per importanza, che dunque ora può essere utilizzata per inviare delle "mance", o "tip", ai propri content creator preferiti tramite tre nuovi servizi di pagamento, ovvero Barter, Paga e Paytm.

Per inviare una mancia in Ethereum basta visitare la pagina principale dell'account di un creator che ha abilitato le donazioni, cliccare sull'icona "Tips" e inviare il pagamento con il servizio che si predilige. Se invece volete abilitare la ricezione di mance potete semplicemente inserire l'icona "Tips" tra le impostazioni del vostro profilo, ammesso che abbiate almeno 18 anni di età.

Intanto, accanto a Bitcoin ed Ethereum, Twitter ha introdotto anche il supporto agli NFT come "foto profilo" degli utenti. Se tuttavia pensate che le mance in Ethereum siano un'innovazione di poco conto, probabilmente è perché non conoscete i servizi di pagamento di Barter, Paga e Paytm: si tratta infatti di piattaforme per i pagamenti non necessariamente legati alle criptovalute ed estremamente utilizzare in mercati emergenti come l'India e la Nigeria, dove l'utilizzo dei pagamenti via smartphone è aumentato a dismisura negli ultimi anni.

In questo modo, insomma, Twitter apre le mance ad un pubblico molto più ampio che in passato, permettendo a creatori di contenuti dei mercati emergenti di vivere del proprio lavoro e incamerando quantità consistenti di guadagni in forma di commissioni sia sui pagamenti tradizionali che su quelli in criptovaluta.