Uber scatena le proteste anche dei tassisti francesi

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Dopo le proteste fatte registrare in Italia, Uber ha scatenato anche i tassisti francesi, che per una giornata hanno bloccato le strade per aeroporti e stazioni ferroviarie di Parigi come parte di una protesta nazionale contro Uber.

I manifestanti hanno bruciato pneumatici e utilizzato le vetture per bloccare le principale arterie della capitale francese, e sono anche stati segnalati tafferugli tra i tassisti ed altri autisti. La polizia, in tenuta antisommossa, è intervenuta con i gas lacrimogeni.
I sindacati dei tassisti francesi hanno scatenato la protesta non solo contro Uber, ma anche contro il servizio Uberpop, che in Italia è stato bloccato per concorrenza sleale. Questi sostengono che arruolando autisti dilettanti vanno a creare un ingiusto vantaggio competitivo, dal momento che una licenza per i taxi in Francia può costare fino a 240.000 Euro. Un rappresentante ha affermato a Bloomberg che a causa di Uber i ricavi dei tassisti francesi sono diminuiti tra il 30 ed il 40 percento negli ultimi due anni.
Il ministro degli interni ha ordinato alla polizia di attuare il blocco di UberPop nella capitale: “ho dato istruzioni, considerando i gravi problemi di ordine pubblico, alla prefettura di Parigi di vietare l'attività di Uberpop” ha affermato Bernand Cazenueve.
In francia UberPop è già stato dichiarato illegale all'inizio dell'anno, ma alcuni tribunali hanno permesso al servizio di funzionare in attesa della sentenza della Corte Costituzionale. Un rappresentante della compagnia di taxi G7 ha affermato che “siamo dispiaciuti di dover tenere i clienti in ostaggio, non stiamo facendo questo con leggerezza, ma siamo di fronte ad una provocazione a cui non possiamo dare risposta”.