Uccelli da record: questa specie ha viaggiato per più di 12000 km senza mai fermarsi

Uccelli da record: questa specie ha viaggiato per più di 12000 km senza mai fermarsi
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Durante il suo viaggio migratorio un uccello appartenente alla specie Pittima minore ha percorso in volo, senza mai fermarsi per mangiare o dormire, più di 12000 km in un viaggio durato 11 giorni.

Questa specie di uccelli denominata Pittima minore (Limosa lapponica) appartiene alla famiglia degli Scolopacidae ed è famosa per i suoi lunghi viaggi migratori. In particolare, l’esemplare denominato 4BBRW è stato soggetto di studio perché con la sua migrazione ha percorso un tragitto di 12854 km. La lunghezza del volo che ha percorso è stata registrata tramite marcatore e satellite. La cifra reale, tuttavia, tenendo conto dei vari errori di calcolo e misurazione, è di 12200 km. Un volo di tutto rispetto, quindi, che va a battere un record precedente, del 2007, fatto da un altro esemplare di questa specie che ha viaggiato “solo” per 11680 km. Il nostro amico 4BBRW ha iniziato il suo viaggio in una regione a Sud-Ovest dell’Alaska il 16 settembre e, 11 giorni dopo, ha terminato il suo volo migratorio in Nuova Zelanda.

Questi animali si riproducono nell’emisfero settentrionale e, con il sopraggiungere dell’inverno e del freddo, iniziano il loro lungo viaggio che li porterà nell’emisfero opposto. Un uccello da record, insomma, che ha dell’incredibile. Esso, infatti, durante il suo volo non dorme e non mangia e la sua resistenza risulta essere incredibile perché passa il suo tempo sempre in volo sull’Oceano Pacifico durante la migrazione. Ma come fanno a volare per giorni e giorni sull’Oceano, senza mai riposare, mangiare o anche solo semplicemente riposarsi?

Ebbene, uno studio del 2010 dell’Università di Lund, in Svezia, ha calcolato che per ogni ora di volo questi animali, questi consumano solamente lo 0,41% del loro peso corporeo e che, durante la stagione favorevole, aumentano il loro contenuto di grasso corporeo. Come se non bastasse sono estremamente veloci perché il loro corpo è piuttosto aerodinamico. Una “macchina” perfetta, capace di un’impresa che difficilmente possiamo eguagliare.