UE, slitta la legge anti-Big Tech: il Digital Markets Act entrerà in vigore solo nel 2023

UE, slitta la legge anti-Big Tech: il Digital Markets Act entrerà in vigore solo nel 2023
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A fine marzo l'UE ha approvato il Digital Markets Act, una legislazione antitrust nel settore dell'informatica che ha come scopo principale quello di contrastare lo strapotere delle Big Tech entro i confini dell'Eurozona. Tuttavia, l'entrata in vigore del DMA sembra essere stata posticipata di qualche mese.

Stando a quanto riportano The Verge e TechCrunch, il Commissario Europeo per la Concorrenza Margrethe Vestager avrebbe spiegato, durante un intervento all'International Competition Network, che il Digital Markets Act entrerà in vigore nel 2023, più specificamente nella primavera del prossimo anno. Quella riportata da Vestager è una deadline di circa sei mesi successiva rispetto alla prima data di implementazione prevista per il DMA, che sarebbe dovuto entrare in vigore nel mese di ottobre.

Nello specifico, Vestager avrebbe detto che "il DMA entrerà in vigore la prossima primavera e ci stiamo preparando a farlo rispettare non appena potremo farlo". Il Digital Markets Act dovrebbe essere rivolto nello specifico alla vigilanza contro ogni violazione commessa dalle aziende definite "gatekeepers", ovvero da multinazionali come Meta, Apple, Google, Microsoft e Amazon, cioè da tutte le aziende che hanno una capitalizzazione complessiva di mercato pari o superiore a 75 miliardi di Euro e possiedono una piattaforma social o un'app proprietaria con più di 45 milioni di utenti attivi su base mensile.

Se le aziende non dovessero adeguarsi alle nuove regole in termini di concorrenza stabilite dal DMA, potrebbero essere multate per un totale pari al 10% del suo fatturato su scala globale riferito all'anno fiscale precedente la sanzione comminata dalle autorità dell'UE. La somma potrebbe alzarsi fino al 20% del fatturato annuo dell'azienda colpita in caso di inadempienza prolungata alle norme del DMA.

Probabilmente, dunque, l'UE avrebbe deciso di concedere più tempo per l'adeguamento delle Big Tech, decidendo di posticipare l'entrata in vigore del DMA, a cui ancora mancano l'approvazione del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo, alla primavera del 2023.