Le ultime 72 ore in Regno Unito prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale

Le ultime 72 ore in Regno Unito prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale
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1 Settembre 1939. Dopo una serie di attacchi a paesi minori dell'Europa orientale, Hitler riuscì ad invadere la Polonia. La politica di pace del Primo Ministro inglese, Neville Chamberlain, non poteva più reggere e da quel momento in poi il Regno Unito, come il resto del mondo, visse 72 ore di assoluta sospensione e terrore.

Erano le 4:45, secondo il fuso orario britannico, quando la Germania ordinò un attacco aereo sulle principali provincie della Polonia. Contemporaneamente, le truppe di terra cominciarono ad invadere i confini della nazione e a schiacciare ogni movimento di sommossa.

Temendo per il peggio, solo due ore dopo, Chamberlain diede l'ordine di avviare l'Operazione Pied Piper, che prevedeva l'evacuazione di tutte quelle figure deboli, come bambini e disabili, dai centri urbani principali del Regno Unito e i loro trasporto verso le più sicure aree di campagna.

Alle 10 di mattina Hitler fece un'annuncio via radio alla nazione affermando:" I tedeschi in Polonia vengono perseguitati con sanguinario terrore e portati via dalle loro case. Una serie di violazioni dei confini tedeschi provano che la Polonia non vuole più rispettare la forza del Reich. E' necessario, quindi, agire con forza a questo comportamento violento".

Dopo il discorso del Führer, Giorgio VI, padre della regina Elisabetta II, iniziò a mobilitare la Royal Navy, la Royal Air Force e le truppe di fanteria già lontane dalle proprie case.

Alle 21, l'ambasciatore inglese a Berlino, Sir Nevile Henderson, si rivolse direttamente al ministro tedesco degli Affari esteri, Joachim von Ribbentrop, e lo avvertì che se la Germania non avesse ritirato le proprie forze dal territorio polacco, il Parlamento inglese si sarebbe trovato costretto a "adempiere ai propri obblighi con la Polonia".

Il 2 Settembre, alle 15, il Ministro del Lavoro britannico venne incaricato di chiamare alle armi tutti gli uomini dall'età minima di 18 anni fino ai 40, e migliaia di donne vennero assunte per lavorare nelle mense, come infermiere o donne delle pulizie.

Alle 20 di sera 500 mila persone avevano lasciato la città di Londra e un'ora e mezza dopo, a conclusione delle 24 ore dall'invio dell'ultimatum britannico al ministro tedesco Ribbentrop, non si ricevette nessuna risposta.

Il 3 Settembre venne presentato l'ultimo e definitivo avvertimento del governo inglese dalla durata di due ore. Tuttavia, la Germania nuovamente si rifiutò di accettare le condizioni di pace. Alle 11:15 il Primo Ministro Chamberlain, a malincuore, lesse un comunicato via radio alla nazione, affermando che il paese fosse ufficialmente in guerra contro la nazione tedesca.

Alle 11:27 "Era appena finito il discorso del Primo Ministro quando le sirene suonarono per avvisarci di un attacco aereo nemico. Fu un falso allarme, sì, ma da lì in poi dovemmo abituarci a quel segnale di pericolo" ha affermato Gladys Dawson, un testimone che all'epoca aveva solo 17 anni.

Alle 18 Giorgio VI proclamò il celebre discorso del re alla nazione e solo mezz'ora dopo venne annunciato che dal 16 Settembre sarebbero iniziate le prime razionalizzazioni del cibo. Inoltre, tutti i cittadini tedeschi e austriaci che si trovavano in suolo inglese avrebbero dovuto lasciare la nazione entro il 9 Settembre. Nel caso in cui non lo avessero fatto, sarebbero stati arrestati.

A partire dal 4 Settembre, come dice la ballata inglese che, secondo la leggenda, venne cantata dalle truppe britanniche dopo la battaglia di Yorktown (1781):"Il mondo venne rovesciato".