L'umanità sta per raggiungere "un punto di non ritorno" dell'inquinamento plastico

L'umanità sta per raggiungere 'un punto di non ritorno' dell'inquinamento plastico
INFORMAZIONI SCHEDA
di

La questione dell'inquinamento della plastica, nonostante sia un argomento sempre più discusso e chiacchierato, non sta ricevendo la giusta attenzione mediatica. Un team di ricercatori, infatti, ha avvisato che il mondo sta per superare un "punto di non ritorno" per quanto riguarda questo tipo di inquinante.

Nel nuovo studio, pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori affermano: "la plastica è profondamente radicata nella nostra società e si disperde nell'ambiente ovunque, anche nei paesi con una buona infrastruttura per la gestione dei rifiuti", ha dichiarato in un comunicato stampa Matthew MacLeod, professore all'Università di Stoccolma e autore principale dello studio.

Stiamo riempiendo il nostro intero ecosistema con questo materiale. Il problema, oltre a essere ambientale, secondo i ricercatori è anche politico ed economico. La situazione è peggiore negli ambienti remoti, dove i detriti non possono essere ripuliti. L'esistenza delle microplastiche, inoltre, minuscole particelle che sono state trovate anche all'interno degli organi umani, rende questo problema ancora più caotico.

Servono delle misure di vasta portata. Gli esperti chiedono di "limitare la produzione di plastica vergine per aumentare il valore della plastica riciclata e vietare l'esportazione di rifiuti di plastica". Non dimentichiamoci: "il costo di ignorare l'accumulo di inquinamento plastico persistente nell'ambiente potrebbe essere enorme", afferma infine MacLeod.

Entro il 2050 ci sarà più plastica che pesci nei nostri mari.