Un vigilante sta violando alcuni device per proteggerli dai malintenzionati

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Stampanti, telecamere, scanner e lampadine. Ormai tutto è connesso ad internet. Lo chiamano internet of things, l'internet degli smart device connessi alla rete. Strumenti utili ma anche estremamente vulnerabili, e questo è un problema. Un eroe misterioso si è preso a cuore la questione: li sta violando per proteggerli dai veri malintenzionati.

Il malware chiamato Hajime infetta device connessi ad internet -come telecamere, lettori bluray e via dicendo- in modo da modificarne le impostazione e rimuovendone le vulnerabilità. Il programma usato dal nostro eroe blocca in particolare 4 porte d'accesso note per essere il principale cavallo di troia usato dagli hacker malintenzionati.

Dopo di ciò, l'hacker immette nel sistema un messaggio crittografato dove, spiegando il motivo della sua azione, si descrive come un "White hat, che sta mettendo in sicurezza alcuni sistemi".

Hajime non lavorerebbe grazie a rozzi bruteforce access, tentando dunque varie combinazioni di username e password usate di default dai vari produttori. Anzi, molto più sofisticato, capta le informazioni presenti direttamente nella schermata di login per usare i dati di accesso di default specifici per il dato prodotto e la data casa produttrice. E no, la cosa non è così banale come sembra.

Il malware, per comunicare comandi ed update alla rete di device infetti, usa la tecnologia peer-to-peer di BitTorrent. Questo lo rende estremamente resistente ai tentativi di rimozione da parte dei provider. Pascal Geenes, ricercatore specializzato in sicurezza informatica, ha raccontato di aver studiato circa 14.348 tentativi di attacco da parte della botnet in questione, osservando come questi arrivassero da 12.000 indirizzi IP unici diversi. "Se questo è il futuro dei malaware usati anche dai malintenzionati, siamo davvero fregati", ha commentato il ricercatore, "i produttori devono collaborare assieme per aumentare le protezioni dei loro device. Altrimenti il futuro della sicurezza informatica dipende tutto dalle... buone intenzioni di vigilantes come quello dietro a Hajime".