Forse gli uomini della pietra si scambiavano doni come segno di stima e aiuto reciproco

Forse gli uomini della pietra si scambiavano doni come segno di stima e aiuto reciproco
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Secondo un nuovo studio è probabile che i cacciatori-raccoglitori del passato si scambiassero doni per suggellare amicizie e aiuto reciproco in casi di necessità.

Esiste un popolo di raccoglitori-cacciatori che usano scambiare doni con membri appartenenti ad altre comunità, anche molto lontane tra di loro (50 km), per suggellare amicizie e aiutare chi si trova in difficoltà. Stiamo parlando del popolo Ju/Hoan del deserto del Kalahari. I membri di questa popolazione si scambiano dei doni e lo fanno solamente con altri individui o famiglie di cui sanno per certo di potersi affidare nel momento del bisogno. A partire da questo comportamento sociale di tale società di cacciatori-raccoglitori, gli esperti dell’Università del Michigan si sono chiesti se questa pratica fosse in uso, anche nell'età della pietra, tra i nostri antenati.

Ed è così che gli scienziati hanno analizzato delle collane o, per meglio dire, le “perline”, chiamiamole così, di cui erano formate queste collane. Le perline erano fatte con un materiale particolare: con il guscio delle uova di struzzo. Il popolo che fabbricava questi oggetti abitava, circa 300000 anni fa, in una regione montuosa del Sud Africa. Ebbene, analizzando i rapporti dei vari isotopi dello stronzio, in questi gusci d’uovo gli scienziati hanno notato che circa l’80 per cento di questi gusci aveva dei rapporti tra gli isotopi diversi. Questo indicava che l’animale che aveva deposto l’uovo mangiava cibo che si trovava in un luogo diverso rispetto al luogo del ritrovamento.

Probabilmente queste perline erano dei doni che le popolazioni antiche di quella zona scambiavano con determinati nuclei di cui, sapevano, si potevano fidare in situazioni di emergenza. Era quindi una sorta di apprezzamento, il dimostrare di fidarsi di quella persona o di quel nucleo familiare. Sembra che alcune di queste perline provenissero da zone molto distanti tra di loro, anche centinaia di chilometri, a dimostrazione che l’uomo ha sempre fatto affidamento sui suoi simili nei momenti del bisogno. Probabilmente nuovi studi sono necessari per comprendere meglio come i nostri antichi antenati vivevano e si aiutavano a vicenda.