Uomo torna a camminare grazie a impianto vertebrale gestito da tablet: si fa la storia

Uomo torna a camminare grazie a impianto vertebrale gestito da tablet: si fa la storia
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Di storie magnifiche per la scienza ne abbiamo già viste diverse nel corso del 2022: l’impianto di un cuore di maiale a un uomo ha già fatto la storia, avendogli salvato la vita. Preparatevi però a un’altra storia che sa quasi di miracolo: un uomo paralizzato è tornato a camminare grazie a un impianto spinale collegato a un tablet.

Potrebbe sembrare una notizia del futuro, degna dei migliori libri fantascientifici o Cyberpunk, ma è la realtà odierna. Michel Roccati, uomo italiano paralizzato in seguito a un incidente in motocicletta avvenuto nel 2017, è ufficialmente la prima persona a tornare a camminare grazie a un impianto spinale che invia impulsi elettrici tramite pacemaker al suo addome, permettendogli così di tornare in piedi.

Questo tipo di impianto non è del tutto nuovo, da diversi anni si utilizzano stimolatori di questo tipo per aiutare le persone a gestire il dolore cronico. Tuttavia, l’impianto in questione è frutto di un’evoluzione notevole: anziché inviare segnali elettrici al cervello per alleviare il malessere, gli impulsi vanno direttamente verso aree specifiche della colonna vertebrale coinvolte nella deambulazione. Il tutto viene controllato poi da un’applicazione su tablet o smartphone, o da due pulsanti fisici in caso di connessione wireless instabile. L’utente, in questo caso Roccati, potrà poi selezionare il tipo di movimento e farlo, come potete vedere dal video allegato alla notizia pubblicato da EPFL su Twitter.

Il dottor Eellan Sivanesan, direttore della neuromodulazione presso la Johns Hopkins Medicine e osservatore esterno di questa vicenda storica, ha spiegato alla NBC: “I precedenti tentativi di utilizzare la stimolazione del midollo spinale per ripristinare la mobilità sono stati in gran parte laboriosi e hanno richiesto mesi di lavoro con un team di riabilitazione intensivo. Se può essere fatto rapidamente, non sono necessarie tante risorse e potrebbe essere applicato su scala più ampia”.

Ovviamente c'è ancora molto lavoro da fare per rendere disponibili su vasta scala questi tipi di impianti; ciononostante, questa rimane senza ombra di dubbio una svolta cruciale nella ricerca.

Un’altra operazione incredibile ha visto, invece, il trapianto di due reni da maiali geneticamente modificati su una persona.