Ural, la nuova imponente rompighiaccio nucleare della Russia

Ural, la nuova imponente rompighiaccio nucleare della Russia
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La Russia, così come le altre potenze mondiali, vuole controllare l'Artide. Questa nazione però ha una marcia in più: una nuova sofisticata rompighiaccio nucleare chiamata Ural.

È la terza nave di quello che viene chiamato progetto 22220. Le navi di questa categoria sono lunghe 173 metri, con una ampiezza di 34 metri. Dei colossi in grado di navigare con agilità nei mari ghiacciati (ma ormai sempre più caldi) della regione dell'Artide. Il peso della Urus è imponente: 33.000 tonnellate, complice il sofisticato sistema di serbatoi di zavorra che consente alla nave di navigare più o meno profondamente, a seconda dell'esigenze.

L'Ural, al pari delle altre due navi che compongono questa triade, è alimentata da due reattori nucleari ad acqua presurrizata RITM-200, per una potenza di 350 megawatts: cinque volte quella generata dalle turbine della USS Zumwalt, spiega Popular Mechanics.

La Ural diventa così il nuovo membro di una famiglia di rompighiaccio che include già le navi Arktika e Sibir. Ma le ambizioni della Russia non conoscono limiti: la nazione vuole avere una flotta di 13 rompighiaccio pesanti entro il 2035, 9 delle quali alimentate con un reattore nucleare — forse proprio il RITM-200 che sarà usato anche per le nuove portaerei della Russia.

La Russia punta alla supremazia della Northern Sea Route, una rotta una volta poco appetibile, ma ora estremamente invitante per la navigazione commerciale, complice lo scioglimento dei ghiacci comportato dal cambiamento climatico.

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