USA: per un giudice i federali non possono forzare lo sblocco degli smartphone

USA: per un giudice i federali non possono forzare lo sblocco degli smartphone
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Dagli Stati Uniti arriva un interessante caso sullo sblocco degli smartphone tramite riconoscimento facciale o dell'impronta digitale. Un giudice federale della California del Nord ha stabilito che le autorità federali non possono costringere gli utenti a sbloccare gli smartphone usando il riconoscimento biometrico.

La sentenza arriva in un caso in cui due sospetti non specificati utilizzavano Facebook Messenger per estorcere denaro ad un uomo, minacciandolo di pubblicare un video imbarazzante.

Le autorità federali avevano richiesto un mandato di perquisizione per una casa di Oakland, il tutto allo scopo di sequestrare diversi dispositivi connessi ai sospetti e costringere chiunque a sbloccarli tramite il riconoscimento facciale, delle impronte o dell'iride.

Il magistrato Kandis Westmore della Corte Distrettuale degli Stati Uniti ha però respinto la richiesta, definita "esagerata e non limitata ad una particolare persona o dispositivi. Al Governo non può essere permesso di cercare ed impossessarsi di un telefono cellulare o di altri dispositivi che sono di persone non sospettate semplicemente perchè sono presenti sul posto durante una ricerca".

Ai federali inoltre non è stato permesso di forzare lo sblocco usando il PIN o il codice di accesso alfanumerico, in quanto rientra in una pratica che "si scontra con il quarto e quinto emendamento" della Costituzione.

La Corte ha equiparato le autenticazioni biometriche Touch ID e Face ID ad un codice PIN o un codice di sblocco piuttosto che ad un tampone del DNA in quanto si tratta di funzioni volte a proteggere il contenuto degli smartphone. Il giudice ha stabilito che "una persona non può essere obbligata a fornire il proprio dito, pollice, iride, volto o qualsiasi altra caratteristica biometrica per sbloccare lo stesso dispositivo".