È stato utilizzato un affluente del Nilo per costruire le piramidi in Egitto!

È stato utilizzato un affluente del Nilo per costruire le piramidi in Egitto!
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Una nuova scoperta, pubblicata sulla rivista Pnas, ha rivelato che cosa ha potuto contribuire in maniera decisiva, alla costruzione delle maestose piramidi che si trovano nella piana di Giza, ovvero Cheope, Chefren e Micerino.

Dopo aver visto come hanno fatto gli egizi a costruire delle piramidi perfette, un team di ricercatori guidati dal Centro Europeo per la Ricerca e l'Insegnamento delle Geoscienze Ambientali (Cerege) in Francia, ha esaminato i granuli di polline presenti in carote di terreno estratte dall'attuale pianura alluvionale che un tempo ospitava un ramo del Nilo.

Grazie a questo, è stato possibile ricostruire la tipologia di vegetazione presente in quegli anni che sembrerebbe spiegare e testimoniare gli innalzamenti e abbassamenti delle acque avvenuti nel corso del tempo. Gli studi hanno evidenziato che il livello dell'acqua è aumentato decisamente durante il cosiddetto periodo umido africano, avvenuto fra 14.800 e 5.500 anni fa..

In questo periodo, per quanto oggi possa apparire impossibile, il deserto del Sahara era pieno di vegetazione e animali. Poco tempo dopo però, l'affluente del Nilo tornò a ridursi, anche se rimase tuttavia a lungo navigabile, consentendo quindi il trasporto di merci e permettendo anche la costruzione delle importantissime piramidi di Giza.

Si tratta di una ricerca fondamentale, che ci ha permesso di comprendere che all'epoca della realizzazione delle piramidi, tra 2686 e 2160 a.c., il corso d'acqua fosse ancora navigabile, favorendo dunque la creazione dei monumenti egiziani definiti una delle meraviglie del mondo antico.