Un vaccino contro l'influenza, derivato da piante di tabacco, supera due test importanti

Un vaccino contro l'influenza, derivato da piante di tabacco, supera due test importanti
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Due studi clinici su larga scala (23.000 persone) hanno testato un nuovo vaccino antinfluenzale coltivato nelle piante, utilizzando nel dettaglio una pianta di tabacco australiana che era stata geneticamente istruita a produrre le proteine ​​virali. Il "vaccino vegetale" non è solo sicuro, ma paragonabile ai vaccini antinfluenzali di oggi.

"Questi studi e il programma di sviluppo clinico che li ha preceduti sono la più grande dimostrazione fino ad oggi del potenziale di una piattaforma a base vegetale per produrre un vaccino umano che possa essere sicuro, immunogenico ed efficace", ha scritto il gruppo di ricerca sulla rivista Lancet. Il virus influenzale, infatti, ogni anno cambia.

Per questo motivo la maggior parte dei vaccini antinfluenzali sono attualmente realizzati utilizzando particelle virali coltivate e raccolte da uova di gallina o cellule coltivate in laboratorio, il che richiede mesi anche dopo che gli scienziati hanno scoperto quali ceppi influenzali prendere di mira. Grazie a questo nuovo studio, però, potremmo avere un'alternativa: le piante, che possono essere progettate per produrre proteine ​​selezionate e coltivate su larga scala.

Gli esperti hanno utilizzato una parente australiano della pianta del tabacco, la Nicotiana benthamiana, progettata per produrre solo il guscio esterno dei virus influenzali. Dopo aver superato a pieni voti due grandi studi, adesso tocca alla Fase III, l'ultimo ostacolo che il vaccino deve superare prima di essere realmente considerato.

Il primo studio ha coinvolto più di 10.100 adulti di età compresa tra 18 e 64 anni. Il vaccino, secondo i risultati, potrebbe impedire al 70% delle persone (percentuale simile ai normali vaccini) coinvolte nello studio di sviluppare malattie respiratorie simili all'influenza o di altro tipo in una stagione influenzale. Mentre il secondo studio ha reclutato altre 12.700 persone di età pari o superiore a 65 anni (più vulnerabili). Il vaccino di origine vegetale ha stimolato una minore risposta anticorpale nelle persone anziane, ma ha attivato un sostanziale aumento delle cellule immunitarie pronte a rispondere alle infezioni simil-influenzali.

Insomma, questo sistema a base vegetale potrebbe tornarci davvero molto utile un giorno.