Quella che vedete è la tanto discussa ricostruzione del volto del padre di Tutankhamon

Quella che vedete è la tanto discussa ricostruzione del volto del padre di Tutankhamon
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Dai resti trovati nella tomba KV55 si è riusciti a creare un'accuratissima rappresentazione digitale, forse la migliore finora, del volto di quello che si crede fu il padre del faraone Tutankhamon: Akhenaton l'"Eretico" (1353-1335 a.C.). Il problema sorto da questa ricostruzione è, però, se sia veramente il sovrano in questione o qualcun altro.

La mummia da cui è stato ricostruito il volto venne trovata nella celeberrima Valle dei Re nel 1907, poco distante dal luogo di ritrovamento del sarcofago di Tutankhamon, scoperto nel febbraio del 1923 dall'egittologo britannico Howard Carter.

La KV55, rispetto a molte altre tombe che si sarebbero trovate negli anni successivi, non era particolarmente decorata e anche in condizioni abbastanza disastrose. Vi erano solo svariate formule magiche, trascritte sui muri per proteggere il corpo nella camera funeraria, dove vi era il nome proprio di Akhenaton.

Della mummia, al momento del ritrovamento, rimasero solo le ossa, probabilmente perché gli scavi vennero operati con abbastanza superficialità. Le ricerche, quindi, per l'identificazione vennero in parte ostacolate dalla mancata presenza di cartilagini.

I due archeologi principali che si erano occupati degli scavi erano convinti di trovarsi di fronte allo scheletro di una donna - per via della mancanza dei genitali maschili. Associarono, quindi, i resti ritrovati alla regina Tiy, la moglie del faraone Amenofi III (sovrano della XVIII dinastia egizia).

Tuttavia, quando le ossa vennero trasferite in laboratorio, i ricercatori che si sarebbero dovuti occupare delle analisi cominciarono a dubitare di quello che era stato loro dichiarato. Quelle erano i residui del corpo di un giovane uomo, morto verso i 26 anni.

Di fronte a dei dati così evidenti, si cominciò a pensare al nome di Akhenaton. Dopotutto, la tomba riportava il suo nome.

Questa tesi venne a sua volta contestata da esperti che portavano avanti l'idea che, secondo le fonti, Akhenaton avesse regnato l'Egitto per ben 17 anni. La sua età di morte, quindi, sarebbe dovuta essere intorno ai 30-35 anni, non 26. Allo stesso tempo, però, quest'ultimi non presero in considerazione il fatto che si potesse essere incoronati faraoni anche da bambini.

Ad ogni modo, gli storici contrari alla tesi di Akhenaton avanzarono un terzo nome: quello di Smenkhara. Egli doveva essere, in teoria, il fratello o figlio del faraone "eretico" e che avrebbe ereditato, per pochissimi anni, il suo titolo. Tuttavia, su questa figura vi è una grave carenza di dati storici, tantoché molti egittologi dibattono anche sulla sua reale esistenza.

La soluzione a questo enigma intorno il proprietario della tomba KV55, e di conseguenze del volto ricreato recentemente, sembrò arrivare nel 2010, con uno studio d'analisi genetica pubblicato nella rivista JAMA. Esso provava che i resti fossero del figlio di Amenhotep III e del padre di Tutankhamon. Confermava, quindi, l'idea che essi appartenessero ad Akhenaton.

Nonostante i dati reggessero, le conclusioni suscitarono diverse controversie, esistenti tutt'oggi, all'interno della comunità accademica e molti fecero notare come i risultati genetici ottenuti da una mummia non potessero definire al 100% la parentela tra quelle analizzate, perché bisognava tenere in considerazione anche il fattore incesto - un fenomeno molto presente nella linee di successione dinastiche dell'antico Egitto.