Vediamo perché il ritrovamento di questo altare dedicato al dio Pan è abbastanza bizzarro

Vediamo perché il ritrovamento di questo altare dedicato al dio Pan è abbastanza bizzarro
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Si crede che qualsiasi monumento dedicato ad un dio debba essere perfetto -per via della sua sacralità-, ma esistono delle eccezioni. Un nuovo team di ricerca è riuscito a trovare un bizzarro altare dedicato alla controversa figura del dio Pan, nel quale lo scultore non è riuscito nemmeno ad incidere una frase entro i bordi di una cornice.

Il ritrovamento di questo piccolo monumento, in realtà, non è il primo che ha incuriosito gli archeologi specializzati in storia dell'antica Grecia quest'anno. Tuttavia, da esso possiamo ricavare delle informazioni molto interessanti.

Partiamo dal dire che il dio Pan, in generale, era una divinità legata alla terra e spesso è stato associato ad un profondo amore per la natura e ad un'accesa sessualità. Addirittura, James Hillman, uno psicologo americano, lo ha definito come "dio della masturbazione".

Proprio per quest'ultimo elemento legato alla sfera sessuale, nel cristianesimo il diavolo ha lentamente assunto le sembianze di quello che si credeva fosse Pan: un satiro dal corpo misto tra una capra e un uomo.

Ha sorpreso, quindi, trovare questo altare sotto i resti di un'antica chiesa bizantina in Israele. L'ipotesi più plausibile è che i chierici passati lo abbiano usato per umiliare i riti pagani e perpetrare il messaggio che il culto monoteista predicasse una forma di vita più sobria rispetto a quella dionisiaca del dio greco.

Quello che, però, rende ancora più particolare questa piccola struttura scultorea è la sua incisione. Apparentemente, può sembrare una normale affermazione per omaggiare sia la divinità sia colui che ha finanziato l'opera. Viene, infatti, affermato: "Atheneon, figlio di Sosipatros di Antiochia, dedica questo altare al dio Pan Heliopolitanus. Egli l'ha costruito con i propri soldi per adempiere ad un giuramento".

Se si guarda bene, però, si nota come lo scultore a cui venne affidato il compito di scrivere questa frase abbia svolto un lavoro molto grossolano. Le parole, infatti, escono fuori dalla cornice rettangolare esposta al centro dell'altare e le ultime lettere sono attaccate l'una a fianco all'altra al fine di non lasciare la frase incompleta.

Fatta eccezione per questa peculiarità, l'altare e la sua incisione possono dirci molto sul passaggio tra il credo pagano e quello monoteista-cristiano in Medio-Oriente. Proviamo a spiegare brevemente il perché.

Prima di tutto, il fatto che vi sia scritto "Heliopolitanus" non è una casualità. Questo termine, usato prevalentemente per rivolgersi a Pan tra l'odierna Turchia e la Siria, rimarca l'importanza della divinità e il legame con Zeus.

Ci si chiede, quindi, chi sia questo "Atheneon, figlio di Sosipatros" e il perché l'altare sia finito in Israele.

Gli archeologi suppongono che quest'uomo fosse di discendenza turca e avesse attraversato il confine per compiere un pellegrinaggio verso quelle che dovevano essere le Alture del Golan (Israele) e la magnifica cascata di Banias, che, al tempo, era associata proprio al dio Pan.

Le persone si radunavano intorno a questo luogo a partire dal III secolo a.C., quindi è possibile che il pellegrino turco abbia vissuto in questo periodo.

Con la diffusione del cristianesimo, Banias divenne un luogo di preghiera per i nuovi fedeli e, nel 400 d.C., sull'altare costruito dallo sconosciuto Atheneon vi si costruì una chiesa bizantina.

Secondo Adi Erlich, professore dell'Haifa University, questo luogo è stato di fondamentale importanza non solo per il culto pagano greco, ma anche per i cristiani. Infatti, si crede che, proprio vicino alla sorgente, Gesù Cristo abbia detto a Pietro "Ti concedo le chiavi del regno dei Cieli".

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Vediamo perché il ritrovamento di questo altare dedicato al dio Pan è abbastanza bizzarro