Siamo sempre più vicini alla comprensione del DNA dell'affascinante tardigrado

Siamo sempre più vicini alla comprensione del DNA dell'affascinante tardigrado
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Gli scienziati cercano da molto tempo di capire l'innata resistenza del tardigrado, una creatura che possiamo definire - quasi - immortale che esiste praticamente in ogni parte del nostro pianeta. Un team di scienziati, da questo punto di vista, sembra aver raggiunto un nuovo punto di comprensione dietro il DNA della creatura.

Sono davvero così resistenti? Sono capaci di sopravvivere per una manciata di minuti a 151 e a -272 gradi Celsius, per ben 30 anni a -20 gradi e per un paio di giorni a -200 gradi. Riescono a resistere a pressioni 6 volte più forti di quelle presenti nel punto più profondo del pianeta e, come se non bastasse, possono vivere anche nello spazio.

La loro grande resistenza è data in parte da una speciale proteina di "soppressione del danno" chiamata Dsup. Non è del tutto chiaro come questa armatura molecolare fornisca protezione; ma un modello computerizzato della proteina che interagisce con il DNA potrebbe fornire un punto di partenza. Inserita in una coltura di cellule umane, questa proteina riduce la distruzione causata da una dose di raggi X di circa il 40%.

Attaccandosi ai filamenti del nostro codice genetico, la proteina devia o assorbe elementi che distruggerebbero la cellula. Gli esperti hanno fatto diversi test spingendo la tecnologia dei supercomputer ai suoi limiti assoluti. I risultati hanno rivelato che sezioni particolarmente disordinate della proteina Dsup potrebbero "piegarsi" per conformarsi alla struttura del DNA, adattando la sua forma per creare una sorta di "armatura molecolare".

Non è irragionevole immaginare che la proteina possa agire come una specie di esoscheletro genetico, proteggendo e sostenendo allo stesso tempo. Indagare ancora di più su questa incredibile molecola potrebbe anche aiutarci per creare rivestimenti protettivi per farmaci o addirittura per la protezione dalle radiazioni al nostro corpo.