Da dove viene l'ossigeno che respiriamo? La risposta si nasconde in un mare di lava
L’ossigeno è stato un componente essenziale per lo sviluppo della vita complessa sulla Terra. Il nostro pianeta ha subito diversi eventi di ossigenazione, il più noto dei quali risale a 2,4 miliardi di anni fa. Prima di questo è stato riscontrato un fenomeno di “micro-ossigenazione”, avvenuto 100 milioni di anni prima e di cui stanno affiorando le cause.
Un gruppo di ricerca internazionale, guidato dagli scienziati dell’Università di Washington, sembra aver portato prove delle cause che hanno caratterizzato questo primo fenomeno di ossigenazione.
L’analisi di reperti geologici del Monte McRae Shale, nell'Australia occidentale, risalenti a 2,5 miliardi di anni fa, ottenuti mediante tecniche di carotaggio di sedimenti vulcanici, ha permesso ai ricercatori di verificare un’accentuata presenza di residui metallo-chimici, soprattutto fosforici e di mercurio, che attesterebbero una marcata attività vulcanica.
I ricercatori ipotizzano che questi eventi piroclastici siano stati la causa scatenante, fungendo da "catalizzatori ambientali", che avrebbe indotto nei cianobatteri e nelle specie aerobiche del tempo uno sviluppo evolutivo accentuato. Queste specie, infatti, avrebbero utilizzato le sostanze nutritive dei residui dell’attività vulcanica, in larga parte fosforo, per sviluppare i primi fenomeni di immissione di ossigeno da eventi biotici nell’atmosfera terrestre.
"È importante, perché la presenza di ossigeno nell'atmosfera è fondamentale: è il più grande motore per l'evoluzione della vita complessa" suggerisce Roger Buick , geologo dell'Università di Washington.
Anche se, da questo studio, i ricercatori non sono riusciti ad identificare le aree esatte di manifestazione dell'attività vulcanica, restano fermamente convinti sull’ipotesi dell’"innesco ossigenico" indotto dai vulcani.
Jana Meixnerová, astrobiologa dell'Università di Washington, in relazione all'evento seguente alle eruzioni, ha dichiarato "Durante l'erosione sedimentaria da parte degli Archea, la fresca roccia basaltica si sarebbe lentamente dissolta, rilasciando il fosforo, macronutriente essenziale nei fiumi”, e continuando "Ciò avrebbe alimentato i microbi che vivevano nelle zone costiere poco profonde e innescato un aumento della produttività biologica che avrebbe creato, come sottoprodotto, un picco di ossigeno".
Questo studio rappresenta un grande passo avanti per la comprensione dello sviluppo dell’atmosfera terrestre, in concomitanza ai cambiamenti geologici e all’evoluzione di organismi capaci di metabolizzare nutrienti presenti nel sostrato terrestre e produrre attivamente ossigeno. I risultati ottenuti permettono di conferire la giusta importanza ai processi biologici come fattori chiave per l’instaurarsi degli equilibri negli strati atmosferici.
FONTE: Sciencealert
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