Ecco la Villa dell'imperatore romano Tiberio, un luogo tra arte e piacere

Ecco la Villa dell'imperatore romano Tiberio, un luogo tra arte e piacere
di

La Villa di Tiberio è un antico complesso romano, costruito nel I secolo d.C. per diretto volere dell'imperatore. La sua funzionalità, come quella di tante altre ville romane, era quella di accogliere il padrone di casa nei suoi periodi di riposo dai doveri pubblici ed imperiali, concedendogli tutti gli agi di cui avrebbe necessitato.

Tiberio Giulio Cesare Augusto, diretto successore dell'imperatore Augusto, governò su Roma e l'Impero dal 14 d.C. fino al 37 d.C. Sin dalla sua ascesa in politica la sua personalità particolare era ben nota in tutta l'Urbe e non fu una novità il fatto che la sua villa nell'odierna Sperlonga (Latina, Lazio) fosse ricca di qualsiasi sorta di lusso.

Lo splendore del complesso risiedeva nel suo essere disposto direttamente verso il mare. L'acqua divenne, infatti, un elemento caratteristico della villa, usato nei luoghi della "casa" nelle maniere più disparate. Vi basti pensare l'enorme numero di bagni e vasche rettangolari presenti, in cui affluiva principalmente acqua salata, o anche una delle sale pranzo più importanti, posta su un'isola artificiale.

In particolare, le cene erano degli eventi molto importanti presso la Villa, perché erano delle vere e proprie feste, che permettevano all'imperatore di godere della compagnia di uomini e donne, con cui tessere svariate relazioni, utili o meno, alla sua vita politica.

Nella non-modesta dimora di villeggiature dell'imperatore non potevano di certo mancare le sculture, uno degli elementi che, tutt'oggi, la contraddistinguono come uno dei beni archeologici nazionali più importanti in Italia.

Durante il XX secolo, si trovarono svariati frammenti di queste opere d'arte e risaltarono tre particolari nomi: quelli degli scultori greci Agesandro, Atenodoro e Polidori - i tre possibili autori del gruppo marmoreo di Laocoonte e di Ulisse che acceca Polifemo (o "Gruppo di Polifemo").

Altre sculture importanti che adornarono tutta la grotta-ninfea, così chiamata la villa prima del suo declino, furono:

  • Il Gruppo di Scilla
  • Il Rapimento del Palladio
  • Il Gruppo di Ulisse che trascina il corpo di Achille
  • Ganimede rapito dall'aquila di Zeus

Secondo gli storici romani Tacito e Svetonio, nel 26 d.C. il tetto della cava collassò, mentre l'imperatore stava festeggiando con l'amico e confidente Seiano durante un banchetto. Alcuni servi rimasero uccisi, mentre il sovrano venne messo in salvo proprio dal fedele compagno, che mise avanti il suo corpo per difenderlo dalla caduta delle pietre.

La villa, da quel momento in poi, perse la sua gloria e Tiberio si vide costretto a rifugiarsi sempre più spesso, prima di stabilirsi con fissa dimora, nella sua Villa di Capri - dove ospitò persino il suo successore, l'imperatore Caligola, e il cui lusso fu d'ispirazione per la Domus Aurea di Nerone.

Gli ultimi anni della sua presenza in politica vennero trascorsi in quest'altro splendido luogo di villeggiatura, dove, però, non amministrò gli affari dell'impero. Si fidò ciecamente dei suoi fedeli, tra cui Seiano e Quinto Nevio Cordo Sutorio Macrone, a cui lasciò, di fatto, in mano il potere. Tuttavia, questi due complottarono contro l'imperatore e, alla fine, Tiberio si vide costretto a dar il via libera per la loro condanna a morte.

Mondo anticoMondo anticoMondo anticoMondo anticoMondo antico