I visori per la realtà virtuale e aumentata stanno andando molto bene

I visori per la realtà virtuale e aumentata stanno andando molto bene
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Altro che esperimento fallito, e poco importa se Google di recente ha deciso di eliminare il suo studio cinematografico proprio dedicato alla VR, perché in realtà il mercato dei visori VR/AR sta andando benissimo nel 2019. Vediamo i dati del boom.

Nel 2019 saranno consegnati 8,9 milioni di visori tra virtual reality e augmented reality. È un dato interessante, perché significa che questo tipo di prodotti ha una presa anche fuori dal mercato B2B, quello dei prodotti creati da aziende per altre aziende —e non per il grande pubblico di consumatori.

Detto in altre parole: nel 2019 si venderà il 54,1% di visori in più rispetto all'anno passato. Numeri di IDC. In totale sono ventuno i nuovi modelli presentati sul mercato da inizio anno ad oggi, il più recente —tra i brand più blasonati— è l'Oculus Rift S, che pure ha lasciato perplesso il fondatore ed ex CEO dell'azienda: dice che una persona su tre non lo potrà usare.

Ad ogni modo, sono proprio i nuovi modelli —più leggeri e comodi, oltre che on qualche scatto in avanti sotto il profilo delle prestazioni— a guidare la crescita, ma non solo: "A trainare saranno anche i chip di Qualcomm, che svolgeranno un ruolo importante per i costruttori di hardware e forniranno connettività ai creatori di contenuti", ha spiegato l'analista Jitesh Ubrani.

Destinazione 2023, a cinque anni da oggi: i dispositivi consegnati saranno 36,7 milioni, con una crescita annuale composta del 66,9% a partire dal 2019. Il 59% di questi saranno visori standalone, quelli che funzionano senza dover essere collegati a PC o smartphone.