Dopo Vodafone, LulzSecITA ha hackerato anche il Garante della Privacy

Dopo Vodafone, LulzSecITA ha hackerato anche il Garante della Privacy
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Continuano le azioni dimostrative ed attacchi da parte del gruppo di hacker LulzSecITA. A poco più di ventiquattro ore dall'attacco a Vodafone, il gruppo di hacktivisti ha annunciato di aver preso di mira il Garante della Privacy.

LulzSecITA infatti ha rivendicato l'attacco effettuato ai danni dell'autorità italiana che si occupa della protezione e tutela dei dati personali.

In un tweet pubblicato sull'account ufficiale, condito dal logo del Garante, gli hacker affermano quanto segue: "ecco quello che non ci saremmo mai aspettati. Chi lo sa fin dove possiamo arrivare? Furfante per la protezione dei dati personali".

Secondo alcuni accertamenti, però, ad essere violato non sarebbe stato solo il sito, ma il registro dei trattamenti che contiene dati già di pubblico dominio.

Il presidente Antonio Soro, qualche ora prima era intervenuto sul caso delle PEC degli avvocati hackerate da Anonymous, ed aveva annunciato "l'avvio l'istruttoria, necessaria ad accertare le relative responsabilità e a prescrivere le misure opportune per limitare i danni suscettibili di derivarne agli interessati: in particolare avvocati e loro assistiti. Sin da ora emerge l'assoluta inadeguatezza delle misure di sicurezza correlate alla gestione di un servizio, quale la pec, che dovrebbe garantire la massima riservatezza e su cui, peraltro, si basa l'intera architettura del processo telematico".