Ci vogliono decenni per il recupero degli abissi oceanici dopo l'estrazione di metalli

Ci vogliono decenni per il recupero degli abissi oceanici dopo l'estrazione di metalli
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Gli effetti dell'estrazione dagli abissi oceanici si avvertono ancora dopo ben 25 anni. Un nuovo articolo pubblicato recentemente sulla rivista Science Advances, infatti, analizza e rivela gli impatti a lungo termine alla base della catena alimentare nelle comunità dei fondali marini al largo delle coste del Perù.

Anche dopo 26 anni, gli effetti del passaggio dell'uomo erano ancora evidenti nelle immagini scattate dai veicoli sottomarini. I ricercatori hanno anche osservato una riduzione dell'attività biologica. Il numero totale di microbi è stato dimezzato, e i ricercatori hanno stimato che l'attività microbica richiederà altri 50 anni per riprendersi.

Gli impatti sui microbi del fondale marino sono particolarmente notevoli. Quest'ultimi, infatti, sono essenzialmente il primo livello della rete alimentare per le comunità di creature di queste zone. "Se l'estrazione dei fondali marini avanza, sarà su scale spaziali e temporali che sono ordini di grandezza maggiori di questo esperimento", dichiara Diva Amon, biologa associata scientifica presso il Natural History Museum del Regno Unito. Ciò significa che il recupero richiederà ancora più tempo.

In poche parole, questo metodo per l'estrazione di metalli come rame, nichel e cobalto potrebbe avere effetti negativi e potenzialmente irreversibili sui delicati ecosistemi del fondo dell'oceano. L'Autorità internazionale dei fondali marini sta preparando delle norme da rispettare per questo particolare metodo. Tuttavia, resta una preoccupazione: se le attività di estrazione possano iniziare prima di sapere il reale impatto di queste tecniche.

Ci vogliono decenni per il recupero degli abissi oceanici dopo l'estrazione di metalli