Si vogliono modificare geneticamente delle specie per combattere il cambiamento climatico

Si vogliono modificare geneticamente delle specie per combattere il cambiamento climatico
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Durante un'intervista con il MIT Technology Review, Jennifer Doudna, che ha ricevuto un Premio Nobel 2020 insieme alla collega Emmanuelle Charpentier per la scoperta e "lo sviluppo di un metodo per l'editing del genoma" chiamato CRISPR-Cas9, ha parlato della possibilità di utilizzare questo metodo per combattere il cambiamento climatico.

Secondo quanto affermato, il metodo di editing genetico potrebbe essere utilizzato per "migliorare" la capacità delle comunità microbiche nel suolo o nell'acqua "di catturare il carbonio". "C'è stata molta attenzione agli usi medici clinici del CRISPR", ha dichiarato Doudna al MIT Tech. "Tuttavia, sospetto che nel prossimo decennio, quando pensiamo all'impatto globale e all'impatto sulla vita quotidiana, è qui che gli usi [...] avranno potenzialmente un impatto molto più ampio".

L'idea, tra i tanti usi, è quella di utilizzare CRISPR per migliorare geneticamente la capacità delle piante di aspirare l'anidride carbonica. Non solo: processi simili potrebbero essere utilizzati per consentire anche agli organismi viventi di immagazzinare più anidride carbonica, aiutando il pianeta ad assorbire più CO2.

Il metodo CRISPR sarà sempre più utilizzato in futuro. Ad esempio gli scienziati dell'Università della California a Berkeley stanno tentando di modificare la genetica del riso per essere più resistente alla siccità. Non solo a scopo "benefico": c'è stato uno scienziato che ha modificato geneticamente dei bambini con questo metodo.

La tecnologia che ha ottenuto un Nobel, però, potrebbe essere vitale a un certo punto della nostra permanenza su questo pianeta... aiutandoci a combattere uno dei mali più grandi della Terra.