Volete rimuove un tatuaggio? Forse è meglio pensarci due volte

Volete rimuove un tatuaggio? Forse è meglio pensarci due volte
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Quanto è complicato rimuovere un tatuaggio? Sappiate che se vi trovaste nei panni di Stuart nel film “Una notte da leoni” vi attenderebbe un percorso irto di difficoltà.

I tatuaggi, che avevano un uso diffuso anche tra le popolazioni vichinghe, sono una pratica di decorazione permanente di parti del corpo attraverso l’utilizzo di pigmenti inseriti mediante speciali strumenti nello strato profondo della pelle, il derma. Solitamente vengono eseguiti tramite l'utilizzo di uno o più aghi che pungono l’epidermide fino a 150 volte al secondo. Questo processo, che può risultare doloroso, attiva il sistema immunitario innescando l’attivazione di specifiche cellule immunitarie chiamate macrofagi. Tuttavia, e questo è il motivo per cui i tatuaggi non “spariscono”, queste cellule hanno una dimensiona tale da non essere in grado di eliminare le molecole di colorante iniettate.

Tale “meccanismo” avvia quindi un circolo vizioso immunitario, dove nuovi macrofagi sono continuamente inviati a tentare di rimuovere i precedenti, morti dopo aver fagocitato le molecole di pigmento. A tal proposito, le attuali procedure di rimozione dei tatuaggi prevedono l’emissione di impulsi laser per eliminare le particelle di inchiostro presenti nel derma. Questi laser, che emettono un impulso ogni trilionesimo di secondo, adottano una procedura chiamata foto-termolisi che scompone i pigmenti di colore in piccole parti. Una volta che le particelle di inchiostro, che possono essere costituite da biossido di titanio, piombo, cromo, nichel, e altri ingredienti, vengono frantumate, i rimasugli vengono trasportati dai globuli bianchi al fegato.

I tatuaggi monocromatici e i pigmenti naturali possono essere rimossi più agevolmente di quelli policromatici e dei pigmenti artificiali ma il successo dell’operazione dipende anche da dimensioni, profondità e sede del tatuaggio: infatti alcune parti del corpo risultano maggiormente ostiche da trattare, ad esempio, viso e mani. Nello specifico, la rimozione completa di un tatuaggio può richiedere da due a una dozzina di sessioni dipendentemente dai fattori precedentemente elencati. In correlazione ai tempi di guarigione della pelle, sottoposta ai danni causati dal laser, le sedute possono coprire un vasto lasso di tempo, promuovendo contemporaneamente la possibilità di riportare cicatrici per il trattamento.

Benché la rimozione del tatuaggio attraverso l’utilizzo di laser sia il metodo più efficiente, sono comunque presenti altre metodologie, come la dermoabrasione, che comporta la levigatura dell'epidermide, o la rimozione chirurgica della pelle tatuata e la ricucitura della pelle rimanente. A proposito, sapevate che esistono tatuaggi in grado di cambiare colore in base allo stato del nostro corpo?