Volti della Scozia medievale riportati in vita con ricostruzioni digitali 3D

Volti della Scozia medievale riportati in vita con ricostruzioni digitali 3D
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Grazie alle scansioni 3D e alle tecniche forensi, si è continuato a far luce sulla storia scozzese: sono stati ricostruiti digitalmente i volti di una giovane donna medievale, un chierico e un uomo con la palatoschisi. Al fine di elargire i risultati di questo traguardo ai più, gli studiosi hanno realizzato anche delle animazioni 3D interattive.

I corpi sono stati rinvenuti durante gli scavi scozzesi intorno a Whithorn, a Dumfries e Galloway. Almeno 28 tombe, databili dall’XI al XIV secolo, erano collocate nel sito di una cattedrale e di un priorato medievale, insieme a circa 52.000 manufatti preziosi, fatti di oro e d’argento.

La squadra che si è occupata della rivitalizzazione digitale degli antenati scozzesi proviene dal National Museums Scotland, del Whithorn Trust e dell'Università di Bradford. Gli esperti si sono avvalsi di una mastodontica collezione di ossa e oggetti, al fine di mettere in connessione le anime che riposano in loco.

L’artefice dell’impresa è il dottor Cristopher Rynn, antropologo craniofacciale e artista forense. "Ciò comporta l'uso delle dei tessuti molli facciali, un muscolatura scolpita ad hoc per adattarsi a ciascun cranio”, dichiara il dottor Rynn dell’Università di Bradford, aggiungendo che dalla semplice morfologia della scatola ossea del cervello è possibile determinare tratti più particolare, come occhi, capelli, naso e così via.

Sebbene la ricostruzione 3D della donna possa sembrare meno interessante, a causa della quasi totale assenza di informazioni circa i suoi trascorsi e il suo retroterra culturale, il volto dell’uomo pare essere più curioso: dalle analisi dei resti è emerso che soffriva di palatoschisi, ovvero, durante lo sviluppo del feto in grembo materno, i tessuti del palato non si sono fusi, causando una spaccatura dello stesso.

Un’altra peculiarità è legata al sito del rinvenimento, dato che l’uomo fu sepolto insieme a dei vescovi, ma non indossava abiti eleganti; inoltre, non seguiva nemmeno la stessa dieta a base di pesci dei clerici. C’è chi suggerisce che sia semplicemente un prete che non godeva dei privilegi vescovili, ma in realtà non abbiamo nessun dato certo che permetta di associare questa figura ad un gruppo sociale.

Il terzo uomo, invece, morto nel 1253 d.C., era sicuramente un vescovo in quanto fu sepolto insieme ad un anello d’oro e un pastorale di legno. I resti scheletrici indicano che “Walter di Whithorn” non fosse effettivamente di Whithorn, era un “uomo corpulento” e ghiotto di pesce, il che conferma il suo status sociale.

"La possibilità di vedere e immaginare di poter ascoltare queste tre persone di tanti secoli fa è un modo straordinario per aiutarci a capire la nostra storia e i nostri antenati", ha affermato Julia Muir Watt, responsabile dello sviluppo del Whithorn Trust Visitor Centre.

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