Gli assicuratori lanciano l'allarme: danni domestici da VR impennati negli ultimi anni

Gli assicuratori lanciano l'allarme: danni domestici da VR impennati negli ultimi anni
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La realtà virtuale è una delle tecnologie del futuro, visti i suoi utilizzi come porta di accesso al Metaverso ed alle esperienze ad esso collegate. Tuttavia, da tempo sappiamo che il VR genera problemi di salute come la Cyber-sickness e diverse altre condizioni per alcuni utenti, che ne mettono a rischio l'adozione presso il pubblico mainstream.

Quello che non ci saremmo mai aspettati, invece, è che il VR fosse al centro di tantissimi traumi e incidenti domestici, soprattutto nel Regno Unito. Questo è quanto riportano varie assicurazioni inglesi, che hanno spiegato che le richieste di rimborso legate al VR sono aumentate del 31% nel 2021 rispetto al 2020.

Su una scala più ampia, i danni da VR sono aumentati del 68% dal 2016, stando a quanto riportato dalle assicurazioni Aviva. Lo stesso istituto assicurativo spiega anche che il valore medio coperto dall'organizzazione per danni legati alla realtà virtuale è stato di circa 880 Dollari, ovvero 777 Euro nel 2021, con un ulteriore aumento rispetto agli anni scorsi.

Aviva ha anche spiegato che nei primi mesi del 2022 le statistiche si sono alzate ulteriormente, e che nel corso del prossimo anno potremmo arrivare ad un numero record di richieste di coperture assicurative per danni agli elettrodomestici causati dai visori VR.

Se vi steste chiedendo di quali danni parliamo, in larga parte questi sono riconducibili alla rottura degli schermi dei televisori dovuti a urti accidentali da parte dei giocatori immersi nei mondi virtuali. Insomma, una versione 2.0 di ciò che accadeva quando lanciavamo il telecomando Wii dentro al televisore presi dalla foga del bowling di Wii Sports (non mentite, è successo anche a voi qualche volta).

Tornando più seri, il dato di Aviva ci permette di dire con certezza che l'adozione del VR procede spedita in molti mercati, come quello del Regno Unito, anche in assenza di dati ufficiali da parte delle aziende impegnate nel settore, che infatti al momento non hanno ancora pubblicato statistiche sulle vendite dei propri visori.