Waze: il fondatore rivela come ci si sente ad essere "protetti" da Google

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Waze è stata (e forse lo è ancora) una delle applicazioni di navigazione più popolare per un po' di tempo. Nonostante sia finita sotto il controllo di Google da diversi mesi, nulla o quasi è cambiato nell'esperienza di utilizzo. Come nel caso di altre acquisizioni di Mountain View infatti (Motorola e Nest), Waze è libera di operare e in più ha a disposizione le risorse "infinite" e aggiuntive del colosso del motore di ricerca. Recentemente il fondatore di Waze, Noam Bardin, ha rilasciato un'intervista a Jessica Lessin, editrice del The Information, ed è stato abbastanza schietto nel parlare del suo rapporto di lavoro con i "capi".

In primo luogo, Bardin ha scherzato sul fatto che ora che la sua compagnia ha l'appoggio di Google, i problemi economici sono solo un lontano ricordo. Dall'altro lato però, la pressione che insieme al suo team deve sopportare è molto diversa. La prospettiva sul business da generare infatti, non è come in passato, ecco perchè:"Ora siamo costretti a guardare al futuro con la prospettiva di Google. Come è possibile fare miliardi di dollari? Non parliamo più di centinaia di milioni di dollari, bensì di miliardi! E noi siamo stati assunti per fare miliardi!". Si tratta naturalmente di un enorme cambio di prospettiva per una squadra composta da una manciata di persone. Naturalmente Google crede di essersi affidata ad un team di valore, altrimenti non avrebbe speso 1 miliardo di dollari per l'acquisizione.