Web Tax: accordo tra Italia, Francia, Germania e Spagna

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La Web Tax, ovvero la tassa che l’Unione Europea ha intenzione di imporre ai giganti della Silicon Valley, potrebbe presto diventare realtà. Italia, Francia, Germania e Spagna, quattro delle principali economie del Vecchio Continente, hanno firmato un accordo per spingere sull’acceleratore.

Secondo le quattro nazioni, infatti, è necessaria “una profonda revisione dell’attuale sistema di tassazione, per assicurare un fisco efficiente, equo e trasparente”. Il documento è stato firmato a tre giorni dal vertice di Tallin sul digitale, che sarà l’occasione giusta per i capi di stato dei governi dell’Unione Europea per discutere sulla Web Tax.

I quattro paesi, da sempre in prima linea sulla questione, che prevede di tassare il fatturato delle imprese che operano nel digitale, ora chiedono anche una riflessione sull’IVA.

Nel documento, pubblicato dall’Ansa, si legge che bisogna assicurare che “lo stesso contenuto, bene o servizio sia soggetto a Iva nello Stato di consumo, senza pensare alla sua natura fisica o digitale”, il tutto per far si che “i nuovi modelli di business siano tassati efficacemente. Non ha senso applicare un doppio standard che in ultima analisi altera le condizioni della concorrenza”.

I quattro paesi sottolineano ancora una volta che la Web Tax è necessaria per assicurare che i profitti tassabili “siano attribuiti dove viene generato il valore, per evitare l’erosione della base imponibile e lo spostamento dei profitti”. E' necessario secondo gli stessi modificare il sistema attuale, basato sullo stabilimento permanente delle imprese, in quanto non adatto ai modelli di business digitali, e ciò è confermato dalle “mancate entrate per quei Paesi in cui le aziende generano profitti in modo remoto, con scarsa o nessuna presenza, scatenando un’evasione sistematica”.