Web Tax, Irlanda contro l'accordo trovato al G7: serve un compromesso

Web Tax, Irlanda contro l'accordo trovato al G7: serve un compromesso
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A inizio giugno i sette ministri delle finanze riunitisi a Londra per il G7 hanno raggiunto un accordo storico sulla tassazione globale delle società multinazionali, definita a un minimo del 15% nell’intento di colpire soprattutto i colossi della tecnologia. Il Ministro delle Finanze irlandese, però, ha manifestato una certa preoccupazione.

I più interessati saranno sicuramente a conoscenza del fatto che in Irlanda molte società del mondo tech hanno sedi importanti per gestire le loro attività non solo europee ma anche globali, questo perché la tassazione in tale paese prevede aliquote basse e notevoli agevolazioni. Per questo, come ripreso da CNBC, è dunque comprensibile come il ministro Paschal Donohoe si sia espresso riguardo l’accordo stretto al G7 criticandolo e manifestando preoccupazione.

Se da una parte, infatti, la proposta approvata al G7 prevede l’applicazione di un’aliquota minima fissata al 15% alle multinazionali in tutti i Paesi in cui operano, l’Irlanda preferirebbe trovare un compromesso con la sua aliquota minima fissata al 12,5%. Nello specifico, Donohoe ha dichiarato a CNBC quanto segue: “Quello che faremo è impegnarci molto intensamente nel processo OCSE nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, sperando che si possa raggiungere un accordo che riconosca il ruolo della legittima concorrenza fiscale per le economie di piccole e medie dimensioni”.

Egli ha infine ribadito che c’è ancora diverso tempo prima di trovare un nuovo accordo finale tra tutte le parti coinvolte e per questo egli stesso ritiene difficile “come potrebbe essere ancora quel compromesso”, macrede comunque che sia nell'interesse di tutti trovarlo. Insomma, indecisioni e preoccupazioni ora la fanno da padrona in Irlanda; sarà solo questione di tempo prima di vedere i frutti di eventuali modifiche, che dovranno comunque essere trattate nella sede del G20.

Restando in tema e-government, Europa e Stati Uniti si sono riavvicinati sul fronte tech-commerciale con un nuovo Consiglio per il commercio e la tecnologia UE-USA.