WhatsApp, agenzia tedesca vieta a Facebook l'implementazione della nuova Privacy

WhatsApp, agenzia tedesca vieta a Facebook l'implementazione della nuova Privacy
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I nuovi Termini di Servizio di WhatsApp stanno per entrare in vigore cambiando nuovamente le policy lato privacy all’utenza in tutto il mondo...o forse no. In Germania l’agenzia per la protezione dei dati di Amburgo è intervenuta in materia ordinando alla azienda madre Facebook Inc. di non applicare le nuove condizioni.

L’annuncio di questo sorprendente ordine nei confronti del colosso di Mark Zuckerberg è giunto nelle ultime ore proprio con un comunicato ufficiale dell’Hamburg Commissioner for Data Protection and Freedom of Information (HmbBfDI), da cui citiamo: “Il Commissario di Amburgo per la protezione dei dati e la libertà di informazione ha emesso un ordine che vieta a Facebook Ireland Ltd. di elaborare i dati personali di WhatsApp per i propri scopi. L'ordine è immediatamente esecutivo. Ciò avviene secondo la procedura d'urgenza del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che prevede l'adozione di misure provvisorie con un periodo di validità specificato nel rispettivo territorio, in questo caso la Germania”.

Non è mancata però la risposta di un portavoce di WhatsApp, il quale ha contestato la validità legale dell’intervento del DPA di Amburgo con questa procedura di urgenza: “Il nostro recente aggiornamento spiega le opzioni a disposizione delle persone per inviare messaggi a un'azienda su WhatsApp e fornisce ulteriore trasparenza su come raccogliamo e utilizziamo i dati. Poiché le affermazioni del DPA di Amburgo sono errate, l'ordine non avrà alcun impatto sul continuo lancio dell'aggiornamento. Rimaniamo pienamente impegnati a fornire comunicazioni sicure e private per tutti”.

In altre parole, agli occhi di WhatsApp questo fatto resterebbe “un malinteso” su cui Facebook potrebbe tranquillamente sorvolare dato che, secondo la società, l’ordine in questione “non ha basi legittime”. Questi poteri di emergenza non potranno estendersi oltre i tre mesi, ma l’agenzia starebbe facendo pressione sul Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) per un suo intervento ufficiale con “una decisione vincolante”. Ora l’organismo europeo competente dovrà valutare se potrà essere effettivamente coinvolto nell’adozione di questo tipo di decisioni, esprimendo dunque un voto decisivo in merito ai provvedimenti pensati da Facebook e WhatsApp.

A proposito di Facebook, la società sta per implementare anche una feature per impedire la condivisione di notizie sul social senza prima averle lette.