Wind accusata di frode informatica per servizi zero click: sequestrati 21 milioni di Euro

Wind accusata di frode informatica per servizi zero click: sequestrati 21 milioni di Euro
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Il GIP di Milano, Stefania Nobile, su richiesta della Procura di Milano ha contestato a Wind il reato di "frode informatica" ed ha ordinato il sequestro preventivo di 21,2 milioni di Euro all'operatore telefonico.

Tale cifra riguarda la "percentuale incamerata da Wind per i servizi attivati pacificamente con modalità fraudolente" fino a Novembre 2018 dalle compagnia Brithmobi e Yoom attraverso la piattaforma Pure Bros.

Oggetto del contendere sono i così detti servizi zero click, ovvero quei servizi telefonici a pagamento che vengono attivati automaticamente dopo la visualizzazione di una determinata pubblicità. E' il caso dell'oroscopo, ma anche delle suonerie e simili.

Secondo le rilevazioni effettuate dal GIP, la compagnia telefonica non avrebbe fatto da intermediario, in quanto tratteneva delle percentuali, ecco perchè si è proceduto con il maxi sequestro che si aggiunge a quello da 12 milioni di Euro effettuato lo scorso Luglio e che portò all'indagine di 11 dirigenti dell'azienda e di altre compagnie.

Secondo la GIP, sulla base delle rilevazioni effettuate da Guardia di Finanza e PM, è necessario "meglio delineare nell’organigramma di Wind chi, a conoscenza del meccanismo fraudolento, avesse il potere-dovere di attivarsi per segnalarlo alle autorità competenti e/o risolvere i contratti".

Wind, dal suo canto, ha spiegato di aver rimborsato i clienti interessati, ma "questi rimborsi non assumono rilevanza" in quanto si "riferiscono a pagamenti di febbraio-agosto 2019, dunque successivi all’ultimo pagamento effettuato verso Brightmobi e Yoom da Pure Bros, che si era nel frattempo vista riconoscere da Wind il 50% del profitto su ogni utenza attivata".

L'inchiesta ha anche evidenziato che dall'apertura dell'indagine le attivazioni dei servizi sono passate da 30/40.000 al giorno a 100.