Windows 11 ha una feature nascosta che aiuta a studiare: ecco come funziona

Windows 11 ha una feature nascosta che aiuta a studiare: ecco come funziona
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Tantissimi studenti affidano la loro preparazione degli esami universitari alla "tecnica del Pomodoro", un sistema semplice per ottimizzare i propri tempi di studio e l'alternanza di questi con delle meritate pause d'intermezzo.

Sebbene sia stato dimostrato da uno studio che anche i videogiochi fanno bene al cervello, questa tecnica non vi distoglierà dai libri. Questo, infatti, è un metodo per l'autogestione del tempo e la suddivisione delle sessioni di studio, tradizionalmente in invalli di 25 minuti con pause di 5. Successivamente, dopo quattro pomodori - o sessioni - è possibile concedersi una pausa più importante. Il nome deriva dal timer da cucina utilizzato dal suo inventore, Francesco Cirillo, che aveva, appunto, la forma di un pomodoro.

Ebbene, dopo la sua esponenziale crescita in termini di popolarità, la tecnica del Pomodoro è stata d'ispirazione per numerose applicazioni sia per Windows che per altri sistemi operativi, tra cui anche MacOS. Tuttavia, non tutti sapranno che su Windows 11 esiste uno strumento nascosto integrato nell'OS che permette di gestire e ottimizzare il proprio tempo con questa tecnica.

Tutto ciò che dobbiamo fare è trovare l'app Orologio dal menu start oppure utilizzando la funzione di ricerca. Una volta aperta, questa applicazione di sistema consentirà di utilizzare tutte le funzionalità tipiche dell'orologio, tra cui timer, cronografo, sveglia e fusi internazionali. A darci il benvenuto nell'app, però, alla sua prima apertura sarà la nuova funzionalità "Sessioni produttive", pensata proprio per gestire il proprio tempo di concentrazione attraverso un semplicissimo timer. Una volta impostato il tempo e avviata la sessione produttiva, penserà a tutto Windows e noi non dovremo fare altro che tornare sui libri oppure sul nostro lavoro.

Usare questo strumento dal computer, però, non deve rappresentare un espediente per distrarsi. Ricordiamo, infatti, che abusare di internet potrebbe portare a perdita di concentrazione e di memoria.