Windows 7 e password condivise: le falle dietro l'hacking della rete idrica

Windows 7 e password condivise: le falle dietro l'hacking della rete idrica
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Qualche giorno fa ha fatto il giro del mondo la notizia di un tentato attacco hacker relativo a una rete idrica, in cui un malintenzionato aveva cercato di contaminare le acque con una sostanza dannosa. In seguito ai dovuti accertamenti, sono emerse diverse criticità a livello di sicurezza informatica.

In particolare, stando anche a quanto riportato da Engadget e Associated Press, l'hacker che era riuscito brevemente, prima del tempestivo intervento di un supervisore, ad aumentare la quantità di idrossido di sodio non si sarebbe in realtà servito di chissà quale sofisticato sistema per violare l'impianto idrico. Infatti, tutto sarebbe legato all'utilizzo in quest'ultimo di PC datati con sistema operativo Windows 7 e password condivise. Inoltre, a quanto pare non era stato impostato alcun firewall.

Pensate che sembra proprio che l'hacker abbia utilizzato il noto programma TeamViewer, che permette di controllare da remoto i computer, per cercare di mettere in atto l'operazione illecita. Giusto per intenderci, a quanto pare il supervisore dell'impianto avrebbe visto "il puntatore del mouse muoversi sullo schermo". Insomma, per fortuna qualcuno si è accorto della situazione in breve tempo ed è corso ai ripari, ma da queste analisi sono emerse tutte le criticità in termini di sicurezza dell'impianto.

Ricordiamo che Windows 7 non è più supportato da Microsoft da inizio 2020.

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