Xiaomi avvia una causa negli USA per ribaltare il ban degli investimenti

Xiaomi avvia una causa negli USA per ribaltare il ban degli investimenti
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In seguito all'entrata nella black list statunitense, avvenuta negli ultimi giorni dell'amministrazione Trump, le società d'investimento americane non possono utilizzare il proprio capitale per puntare su Xiaomi. Secondo chi ha predisposto l'entrata nella "lista nera", si tratterebbe infatti di una "compagnia militare cinese comunista".

La società aveva già risposto alle accuse poco dopo il diffondersi della notizia, affermando che "Xiaomi ha sempre rispettato la legge e agito in conformità con le disposizioni e i regolamenti delle giurisdizioni dei Paesi in cui svolge la propria attività. La Società ribadisce che fornisce prodotti e servizi per uso civile e commerciale. Conferma inoltre di non essere posseduta, controllata o affiliata all’esercito cinese e di non essere una 'Società militare comunista cinese' come definita dal NDAA".

Oltre a questo, Xiaomi aveva anche lasciato intendere di non volersi "arrendere". "Xiaomi intraprenderà azioni appropriate per proteggere gli interessi della Società e dei suoi azionisti e sta esaminando anche le potenziali conseguenze di questo atto per avere un quadro più completo del suo impatto sul Gruppo. Ci saranno ulteriori annunci, se e quando Xiaomi lo riterrà opportuno", si leggeva nel commento dell'azienda cinese sulla vicenda.

Ebbene, stando anche a quanto riportato da PhoneArena e Bloomberg, ora il momento dell'annuncio è arrivato. Infatti, Xiaomi ha avviato una causa legale negli Stati Uniti d'America. In parole povere, l'obiettivo per la società cinese è quello di portare il Governo americano a rivedere questa scelta, a cui l'azienda fa riferimento come "incostituzionale". Da notare il fatto che la causa va a coinvolgere l'amministrazione Biden, dunque diverse persone citate nella causa, tra cui Janet Yellen, Segretario al Tesoro, e Lloyd Austin, Segretario della Difesa degli Stati Uniti, non erano in quella posizione quando la decisione è stata presa.

Per il resto, Xiaomi fa riferimento a un "danno imminente, grave e irreparabile", nel caso in cui gli Stati Uniti d'America decidano di non "invertire" la propria scelta.

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