YouTube vuole risolvere la sua complicata relazione con l'industria musicale
I direttori esecutivi di Warner Music, YouTube, SoundExchange, Pandora e iHeartMedia si sono confrontati sul futuro dell'industria della musica in streaming nel corso di un panel tenuto all'interno del New Music Seminar di New York. In particolare Lyor Cohen ha rivelato alcuni dettagli affascinanti sulle prossime mosse che YouTube intende prendere.
I relatori hanno discusso a lungo del perché gli incassi non stiano crescendo così come sperato. Altro tema caldo è stato il motivo per cui le major non stanno ancora investendo massicciamente sulla musica in streaming.
"Ci vorrà del tempo", ha commentato Lyor Cohen di YouTube quando gli è stato chiesto come mai la piattaforma non stia monetizzando gli ads pubblicitari a tassi più elevati. "Io ricordo che ci sono voluti almeno sette anni di incubazione (prima che il rap fosse visto come un investimento credibile dalle major ndr). Il rap stava esplodendo, l'offerta stava superando la domanda e questo accadeva in ogni città. La CBS (per cui Cohen lavorava ndr) era una compagnia di New York e tutto quello che avrebbe dovuto fare era viaggiare di circa 60 blocchi per accorgersi quanta gente cercava di entrare nei concerti per esclamare 'mio dio questa cosa incredibile investiamoci soldi sopra'. Non lo fecero".
Per Cohen sta succedendo la stessa cosa, le major non stanno ancora realizzando che la musica in streaming è qua per restare ed è ora che queste investano soldi ed energia per far funzionare questo business. Lo streaming al momento costituisce la principale entrata per l'industria musicale, fa notare il web magazine The Verge. Nel 2016 gli streaming basati sulla pubblicità sono cresciuti del 26%, mentre quelli a pagamento –complice l'entrata in campo a gamba tesa di Apple Music– sono cresciuti addirittura del 95% di anno in anno. Morale? 469 milioni di dollari di incassi per le mayor dal primo business model, 2.47 miliardi di dollari dal secondo.
Il vertice del dipartimento musica di YouTube ha raccontato nel corso dell'evento come il sito stia cercando di unire Google Play Music e YouTube Red in un unico servizio.
Cohen ha inoltre spiegato che YouTube userà il suo machine learning –che attualmente pesa per circa l'80% dei contenuti che sono visti sul sito– in modo da aiutare gli artisti emergenti. "YouTube non solo costruirà un servizio ad abbonamento favoloso e complementare al business degli spot pubblicitari", ha concluso Cohen, "ma lavorerà con l'industria per aiutare a ridistribuire meglio le visualizzazioni".
FONTE: The Verge
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