Lo zucchero crea davvero dipendenza? Scopriamo i segreti di questo "dolce peccato"
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Lo zucchero è una sostanza chimica che tutti conosciamo e consumiamo quotidianamente, trovandola in dolciumi, barrette e in una vasta gamma di alimenti non proprio considerati “dolci”. Coloro che hanno provato a diminuirne il consumo, potrebbero aver sperimentato effetti spiacevoli sull’organismo. Ma lo zucchero crea davvero dipendenza?
Da un punto di vista neurologico, l'assunzione di alimenti dolci determina il rilascio di dopamina. Questo neurotrasmettitore alimenta un sistema di ricompensa, attuato dal nostro cervello, che si esplica tramite il sistema dopaminergico mesolimbico, che rilascia la dopamina in risposta ad un evento appagante.
L’attivazione del meccanismo cerebrale genera sensazioni di benessere che possono indurre il desiderio. Gli stessi processi dopaminergici sono alla base dell’uso di sostanze come cocaina, anfetamine e nicotina, sfruttando il meccanismo di rilascio e gratificazione.
Evolutivamente, il sistema è essenziale per abituare il cervello a perpetrare comportamenti essenziali per la vita, come nutrirsi di alimenti migliori e favorire accoppiamento e socialità. Questo sistema, però, a causa dell’abuso ossessivo di sostanze, ha anche un altro tipo di riscontro. Il desiderio, l’uso costante e l’impossibilità di smettere possono, infatti, tradursi in dipendenza (nelle cui schiere è stata annoverata anche la dipendenza provocata dai videogiochi).
Benché attualmente non ci siano prove definitive che correlino lo zucchero ad una vera e propria dipendenza fisica, che pregiudichi una forma di astinenza comparabile a sostanze come la cocaina, diversi studi hanno associato la sostanza ad una forma concreta di assuefazione. Una riprova di ciò risulta essere l’adattamento del cervello agli effetti della sostanza. Ciò determina l’assunzione di una quantità maggiore della stessa, al fine di ottenere il medesimo appagamento, implicando un aumento dei consumi.
Eliminare lo zucchero dalla propria dieta non è sempre facile, poiché smettere di mangiarlo provoca "sintomi di astinenza". Alcuni, infatti, potrebbero sperimentare una serie di effetti negativi, come spossatezza, cefalea e sbalzi d’umore. Sintomi associati alla minor attivazione del sistema dopaminergico con conseguente calo di dopamina.
Ridurre le quantità di zucchero nel regime alimentare provoca una serie di benefici, che non si limitano alla sola perdita di peso e alla minor incidenza di patologie correlate all’iperglicemia(come il diabete), ma sono anche associati ad una migliore qualità del sonno e dell’umore. Inoltre, assumendone una quantità inferiore si sperimenta un riadattamento gustativo che permette di godere di una maggiore sensazione di dolcezza.
FONTE: Theconversation
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